Cosa c’è dietro la collisione tra una fregata inglese e un sottomarino russo

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(Roma, 07 gennaio 2022). Incidente (o forse no) nell’Atlantico del Nord. La collisione racconta anche di quanto le rotte settentrionali siano sempre più oggetto di movimenti e interessi strategici

Una fregata della Royal Navy “Type 23” è stata coinvolta in una collisione in mare: un pezzo dell’equipaggiamento di tracciamento subacqueo della nave è entrato in contatto con un sottomarino russo. L’apparato sonar della “HMS Northumberland” è stato colpito mentre era dispiegato sott’acqua dall’imbarcazione russa che la stava seguendo nell’Atlantico del Nord alla fine del 2020.

La collisione è stata rivelata da un documentario della serie “Warship: Life at Sea” di Channel 5, che è attualmente in onda: le riprese hanno coinciso con l’incidente, la puntata sulla vicenda andrà in onda a fine mese. Dalla difesa inglese hanno descritto l’accaduto come “estremamente raro”. Finora non se ne era mai parlato per l’evidente livello di delicatezza, ma adesso la marina di Sua Maestà ha ammesso l’accaduto: in un comunicato ha spiegato che “la Royal Navy traccia regolarmente navi e sottomarini stranieri per garantire la difesa del Regno Unito”.

Un ex comandante della marina che Force News definisce “con una notevole conoscenza dell’attrezzatura sonar e del tipo di pattugliamento che la HMS Northumberland stava intraprendendo all’epoca” ha messo in dubbio la comunicazione ufficiale sull’accaduto: “Forse non è stato un incidente”. Anche secondo l’ex comandante della Royal Navy Tom Sharpe la collisione potrebbe essere stata un atto deliberato del sottomarino russo, per altro non nuovo: “Quella classe di fregata, ben operata e ben gestita, è molto, molto furtiva. È possibile che il sottomarino fosse più vicino di quanto pensasse di essere”.

L’attrezzatura in questione si chiama Towed Array. I Type 23 come il Northumberland la usano per rilevare le minacce sottomarine durante il pattugliamento. Funziona attraverso un cavo collegato alla poppa della nave ed esteso a distanze fino a due miglia nautiche. Il sensore è dotato di sofisticate apparecchiature sonar che hanno sbattuto contro il sottomarino.

È impossibile che i russi non se ne siano accorti. L’array pesa centinaia di chili, è grosso qualche metro per tenere all’interno attrezzature e cavi. Mosca e Londra sono in una fase piuttosto tesa di rapporto da diverso tempo. L’Atlantico del Nord è un’area in cui spesso navi e aerei Nato (non solo inglesi) si trovano ad avere incontri ravvicinati con mezzi russi. A volte il Cremlino autorizza operazioni provocatorie nei confronti dei rivali strategici. Quelle rotte da Nord stanno diventando sempre più importanti, sia dal punto di vista commerciale che per le risorse e per il passaggio di cavi sottomarini (Mosca ha un’unità apposita per sabotarli e spiarli, la Nato ne è altrettanto interessata, il tracciamento costante serve anche a questo).

Di Ferruccio Michelin. (Formiche)