I talebani avrebbero intimato di restituire il denaro, ma l’ambasciata ha ignorato le richieste
Il governo afgano non riconosciuto guidato dai talebani avrebbe trasferito per errore circa 800mila dollari sul conto dell’ambasciata dell’Afghanistan in Tagikistan il cui ambasciatore è rimasto fedele al precedente regime repubblicano caduto lo scorso 15 agosto dopo la conquista di Kabul da parte del gruppo estremista islamico. Secondo quanto riporta il sito “Eurasianet” i talebani avrebbero intimato alla missione diplomatica di restituire il denaro, versato lo scorso settembre, ma l’ambasciata ha ignorato le richieste. Secondo quanto dichiarato dal sito web con sede a Dushanbe “Avesta”, citando fonti presso l’ambasciata afgana in Tagikistan, gli 800 mila dollari erano stati stanziati dal dissolto governo del presidente Ashraf Ghani per finanziare la realizzazione di una scuola per bambini afgani rifugiati in Tagikistan. Un tentativo di trasferimento era già stato provato in agosto poco dopo la caduta di Kabul in mano ai talebani dal ministero delle Finanze afgano, ma non era andato a buon fine. Sempre secondo quanto afferma “Avesta”, vi sarebbe stato un altro tentativo a settembre questa volta andato a buon fine. Una fonte di “Eurasianet” presso l’ambasciata ha confermato che è stato effettivamente effettuato un trasferimento, ma la cifra si aggirerebbe intorno ai 400 mila dollari.
La fonte dell’ambasciata ha affermato che i talebani hanno inviato una missiva lo scorso novembre per chiedere l’immediata restituzione del denaro, ma tale richiesta è stata respinta dalla missione diplomatica. “Non abbiamo costruito la scuola, ma da quattro mesi gli insegnanti e il personale dell’ambasciata ottengono il loro stipendio da questi fondi. Tutto il denaro viene speso per le esigenze dell’ambasciata e dei cittadini dell’Afghanistan” in Tagikistan, ha affermato la fonte. D’altra parte, come sottolineato dalla fonte, sarebbe comunque impossibile trasferire denaro da Dushanbe a Kabul dato che il governo tagiko non riconosce il regime dei talebani e considera il gruppo un’organizzazione terroristica. Insieme ad altri esponenti della diplomazia afgana, l’ambasciatore in carica in Tagikistan, Zahir Aghbar, non riconosce il governo ad interim dei talebani e ha manifestato il suo sostegno al Fronte di resistenza nazionale dell’Afghanistan, guidato da Ahmad Massoud, e dal vicepresidente Amrullah Saleh. Anche il Tagikistan ha offerto un sostegno implicito, anche se cauto, al Fronte di resistenza afgano che ha aperto anche una sua filiale a Dushanbe sotto il nome di Fondazione Ahmed Shah Massoud.
Dalla caduta di Kabul lo scorso 15 agosto, le ambasciate dell’Afghanistan all’estero hanno continuato a fornire regolari servizi ai cittadini afgani in qualità di rappresentati della Repubblica islamica dell’Afghanistan. Le ambasciate hanno lavorato in coordinamento tra loro senza passare per il governo centrale formalmente dissolto, decidendo di continuare a utilizzare il nome e la bandiera della precedente Repubblica islamica. Dopo la formazione del governo ad interim non riconosciuto dalla comunità internazionale, i talebani hanno inviato missive alle missioni all’estero chiedendo per chiedere di lavorare con il nuovo esecutivo. Finora il regime talebano non è stato riconosciuto da nessun Paese, compreso il più stretto sostenitore del gruppo come il Pakistan. La comunità internazionale ha sollecitato la formazione di un governo inclusivo che coinvolga le donne e una rappresentanza significativa di minoranze come tagike, uzbeki e hazara. Inoltre, il comitato per le credenziali delle Nazioni Unite non ha accettato il candidato talebano Suhail Shaheen come inviato del governo talebano presso l’Onu, con l’inviato afgano Ghulam M. Isaczai, nominato dall’ex presidente Ashraf Ghani, che continua a rappresentare il Paese. (Nova News)