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«Drone abbattuto». Il retroscena sulla Messa del Papa

(Roma, 14 dicembre 2021). A neutralizzare il dispositivo la società israeliana anti-droni D-Fend, incaricata di garantire la sicurezza del papa durante il suo viaggio in Slovacchia

Momenti di tensione durante una delle messe celebrate da papa Francesco, per la precisione quella tenuta in Slovacchia lo scorso 15 settembre: durante la funzione, infatti, un drone definito ostile avrebbe sorvolato il luogo in cui il pontefice ed i fedeli si trovavano riuniti.

La vicenda, risalente ormai a qualche mese fa, è stata riportata in questi giorni dal quotidiano Jerusalem Post, che spiega come sia stata una società anti-droni israeliana a neutralizzare il dispositivo.

Nell’articolo si fa pertanto riferimento al 34esimo viaggio apostolico di papa Bergoglio, che si era concluso con una messa all’aperto celebrata a Šaštín, sede del Santuario Mariano Nazionale. Un evento a cui avevano partecipato circa 60 mila fedeli, 90 vescovi e 500 sacerdoti. Il drone « canaglia », che stava sorvolando la funzione, era stato neutralizzato dalla società israeliana D-Fend, che stava collaborando con il ministero degli Interni slovacco per proteggere il vescovo di Roma. Proprio per garantire la sicurezza del papa erano stati resi operativi diversi dispositivi anti-drone, fra cui anche antenne e sistemi di comunicazione nell’area, ed un ambiente ad alta interferenza a radiofrequenza associato. Tanti di droni identificati nel corso della cerimonia, la maggior parte dei quali riconosciuti come non pericolosi. Durante l’attività di controllo, tuttavia, EnforceAir, tecnologia in grado di riconosce i droni autorizzati di operare nello spazio aereo, aveva identificato un drone fai-da-te sconosciuto. Da qui, l’allarme.

Le forze speciali sono subito entrate in azione, decise a neutralizzare il drone ed allo stesso tempo non disturbare la cerimonia e creare panico fra i fedeli. « EnforceAir ha respinto il drone canaglia, rimandandolo alla sua posizione di decollo originale, lontano dalla folla », ha spiegato la D-Fend al Jerusalem Post. “È un onore che ci sia stata data la salvaguardia di eventi così importanti”, ha dichiarato il presidente della società Zohar Halachmi.

“Proteggere un evento di così alto profilo è della massima importanza, quindi abbiamo voluto utilizzare una tecnologia anti-drone più adatta a eventi affollati e situazioni delicate”, ha commentato anche un rappresentante dell’ufficio preposto alla protezione del papa. « La soluzione innovativa di EnforceAir ha preso il controllo del drone canaglia che ha minacciato la potenziale sicurezza del papa, della folla e dei Vip presenti, in modo rapido e semplice », ha aggiunto.

È sempre più crescente, ha spiegato la società D-Fend, il pericolo rappresentato dai droni, che possono colpire funzionari in tutto il mondo. Si tratta di una reale minaccia per la sicurezza delle nazioni. Fra i casi riportati, i recenti tentativi di assassinare il primo ministro iracheno Mustafa al-Kadhimi ed il presidente venezuelano Nicolas Maduro. Gli stessi Stati Uniti hanno recentemente lanciato l’allarme. Joe Mazel, attualmente a capo della operational technology law unit dell’Fbi, aveva invitato i Paesi a fare attenzione all’impiego della tecnologia di pilotaggio da remoto.

Di Federico Garau. (Il Giornale)

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