Il Fronte per l’alternanza e la concordia del Ciad (Fact), la coalizione ribelle che da poco più di una settimana ha lanciato un’offensiva nel nord del Ciad, ha ribadito oggi l’intenzione di “marciare fino alla capitale N’Djamena” dopo la morte del presidente Idriss Deby Itno. “Rifiutiamo categoricamente la transizione (essendo guidata da uno dei figli di Deby)”, ha dichiarato in un comunicato il portavoce del Fact, Kingabe Ogouzeimi de Tapol. “Intendiamo portare avanti l’offensiva. Le nostre truppe sono in avanzata verso N’Djamena, ma secondo la tradizione concederemo 15-28 ore ai figli di Deby per seppellire il padre” ha aggiunto. L’esercito del Ciad aveva precedentemente affermato di aver respinto i ribelli dopo più di una settimana di combattimenti, affermando lunedì di aver ucciso più di 300 combattenti e di averne catturati altri 150. Il fact, un gruppo composto principalmente da membri della tribù sahariana dei goran, aveva dichiarato domenica scorsa di aver “liberato” la regione di Kanem, una delle aree che aveva attaccato dopo aver lanciato la sua incursione lo scorso 11 aprile, giorno in cui il Paese si recava alle urne.
La dichiarazione giunge dopo che poche ore fa l’esercito di N’Djamena ha confermato la morte del presidente Deby che, stando alla versione fornita, sarebbe morto in seguito alle ferite riportate mentre comandava le truppe dell’esercito del Ciad nella battaglia contro i ribelli nel nord durante lo scorso fine settimana. È quanto annunciato dal portavoce dell’esercito, Azem Bermandoa Agouna, in un comunicato letto in diretta sull’emittente televisiva ciadiana. “Il presidente della Repubblica, capo dello Stato, capo supremo delle forze armate, Idriss Deby Itno, ha appena esalato il suo ultimo respiro per difendere l’integrità territoriale sul campo di battaglia. È con profonda amarezza che annunciamo al popolo ciadiano la morte martedì 20 aprile 2021 del maresciallo del Ciad”, ha affermato il portavoce, annunciando lo scioglimento del governo e ldel’Assemblea nazionale e la creazione di un Consiglio militare guidato da suo figlio, Mahamat Idriss Deby Itno, per una durata di 18 mesi. Il portavoce ha inoltre annunciato la promulgazione di una Carta di transizione e ha promesso che nel Paese si terranno “elezioni democratiche”, decretando inoltre l’imposizione di un coprifuoco nazionale e la chiusura delle frontiere.
Secondo quanto riferito da fonti di stampa locali, prima di morire il presidente Deby sarebbe stato evacuato con un elicottero dal campo di battaglia nei pressi di Nokou, nel nord del Paese, dopo essere stato ferito nel fine settimana mentre dirigeva una delle due colonne militari impegnate in battaglia contro i ribelli. Il capo dello Stato, stando alle stesse fonti, sarebbe stato evacuato d’urgenza da suo figlio Mahamat Deby e dal nipote Beguera per poi essere trasferito nella capitale N’Djamena, dove è morto in seguito alle ferite riportate. La versione trova conferme anche dal lato ribelle nelle dichiarazioni rilasciate all’emittente francese “Rfi” dal leader del Fronte per l’alternanza e la concordia del Ciad (Fact, la coalizione ribelle), Mahamat Mahadi Ali. Il presidente Deby sarebbe stato effettivamente presente ai combattimenti di domenica e lunedì – avvenuti nella regione settentrionale di Kanen – e sarebbe rimasto ferito domenica, prima di essere evacuato via elicottero. Deby era atteso ieri in Piazza della Nazione, luogo centrale della capitale n’Djamena inaugurato in occasione del cinquantesimo anniversario di indipendenza, in vista della proclamazione dei risultati delle elezioni presidenziali di domenica 11 aprile, da lui vinte con il 79,3 per cento delle preferenze. (NovaNews)