Con l’incidente nel Canale di Suez la Russia «rilancia» la rotta del Mare del Nord

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(Roma, 27 marzo 2021). La rotta del Mare del Nord come alternativa al Canale di Suez: così la Russia prova a sfruttare la crisi.

La rotta del Mare del Nord come alternativa al Canale di Suez. La Russia prova a sfruttare a suo vantaggio la crisi provocata dall’incagliamento della nave portacontainer Ever Given nel canale che collega l’Oceano Indiano al Mar Mediterraneo. Da tempo, d’altronde, il presidente Vladimir Putin tenta di promuovere il passaggio lungo la costa siberiana come un’alternativa al Canale di Suez – una delle principali rotte commerciali globali – e il blocco dell’Ever Given, nave giapponese battente bandiera panamense, offre una chance importante al Cremlino. Non è un caso che Rosatom, l’holding statale che controlla il settore nucleare, da giorni propone sui suoi profili social alcuni motivi ironici – ma non troppo – per ritenere la rotta del Mare del Nord un “valido rimpiazzo” al Canale di Suez. In primis, lungo la direttrice artica c’è “molto più spazio”, soprattutto quando navi grandi seguono rotte “particolari” come quella compiuta dall’Ever Given prima di entrare nel canale. Il secondo punto indicato da Rosatom è proprio la sua dotazione di navi: se, infatti, un’imbarcazione dovesse bloccarsi nei ghiacci dei Mari del Nord, l’azienda statale russa potrebbe inviare un rompighiaccio. Insomma, Rosatom sarebbe in grado di evitare che una nave in difficoltà resti “bloccata per giorni”, come sta accadendo all’Ever Given nel Canale di Suez.

La Russia propone l’alternativa dopo il blocco nel Canale di Suez

In questo contesto, Aleksander Nekljudov, direttore generale di Rusatom Cargo – una controllata di Rosatom – ha dichiarato ieri che l’incidente della portacontainer giapponese potrebbe diventare un pretesto per cambiare l’atteggiamento delle aziende verso la rotta del Mare del Nord con evidenti effetti sul settore della logistica a livello globale. “Riteniamo che la situazione in corso nel Canale di Suez cambierà l’approccio delle compagnie di spedizione nei confronti del potenziale della rotta del Mare del Nord come alternativa al Canale di Suez. Non appena la sicurezza, la regolarità e l’efficienza economica della rotta del Mare del Nord sarà garantita, la domanda per questa arteria di trasporto cambierà drasticamente”, ha detto Nekljudov. Il direttore generale di Rusatom ha aggiunto che, tenendo conto dei piani russi di aumentare il traffico merci lungo la rotta del Mare del Nord a 80 milioni di tonnellate entro il 2024, una crescita della domanda per il trasporto di merci lungo questo tragitto “potrebbe verificarsi già nel prossimo futuro”.

La Russia ha investito molto nello sviluppo della rotta del Mare del Nord, un tragitto che consente alle imbarcazioni che decidono di seguirla di ridurre il tempo di navigazione verso i porti asiatici di 15 giorni rispetto a quella convenzionale che prevede il passaggio attraverso il Canale di Suez. In un contesto in cui la rotta del Mare del Nord è stata di fatto “aperta” dal riscaldamento globale e dal susseguente scioglimento dei ghiacci, la Russia intende sfruttarla per esportare i suoi principali beni commerciali – gas e petrolio – verso i mercati più lontani.

Redazione. (Nova News)