Iran: altro processo per Nazanin Zaghari-Ratcliffe, accusata ora di propaganda contro il sistema

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(Roma, 15 marzo 2021). E’ comparsa nuovamente in tribunale a Teheran Nazanin Zaghari-Ratcliffe, la cittadina anglo-iraniana, arrestata nell’aprile 2016 all’aeroporto, mentre tornava a Londra, dopo aver visitato la famiglia in Iran e condannata per spionaggio. Da pochi giorni è agli arresti domiciliari a Teheran, in attesa di questo nuovo processo, per propaganda contro il sistema.

Il ministro degli Esteri britannico, Dominic Raab, ha definito « inaccettabile » il fatto che l’Iran continui a prendersela con la donna, « che dovrebbe invece ritornare subito dalla sua famiglia in Regno Unito. Continuamo a fare il possibile per sostenerla », ha aggiunto.

Il marito di Nazanin, Richard, lotta da anni perché sua moglie venga liberata e possa finalmente tornare a casa da lui e dalla figlia. La 42enne si è sempre dichiarata innocente, così come Londra ha da sempre contestato le accuse mosse da Teheran, provocando tensioni tra i due Paesi.

La vicenda

Zaghari-Ratcliffe, cooperatrice umanitaria per la Thomson Reuters Foundation, è stata arrestata nell’aprile 2016, mentre era in visita alla famiglia con la figlia Gabriella, che oggi ha sei anni e vive in Inghilterra con il padre. Ai tempi la piccola aveva 22 mesi e si trovava proprio con la madre in Iran.

Nazanin è stata fermata dai pasdaran in aeroporto, mentre si preparava a ripartire per il Regno Unito, con l’accusa di complottare un « golpe di velluto » nel Paese degli Ayatollah. Ad aver destato i sospetti nella Guardia rivoluzionaria potrebbero essere stati i suoi contatti con alcuni esponenti dell’opposizione al regime.

Zaghari-Ratcliffe ha scontato gran parte della pena nel carcere di Evin, da cui è uscita quando le sono stati concessi i domiciliari, a causa della pandemia di Covid. Si trova attualmente nella casa dei suoi genitori.

(Euro News)