Afghanistan: incendio al confine con l’Iran, distruzione di oltre 100 cisterne di petrolio e gas

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Il portavoce del governatore della provincia afghana occidentale di Herat, Jailani Farhad, il 14 febbraio, ha annunciato che un incendio al maggiore snodo commerciale tra Afghanistan e Iran ha causato la distruzione di oltre 100 cisterne di petrolio e gas, determinando milioni di dollari di perdite il giorno prima. Farhad ha dichiarato che è stata avviata un’indagine sui fatti la cui causa scatenante non è ancora chiara. Intanto, almeno 20 persone sarebbero state ferite dalle fiamme e portate in ospedale.
Il 13 febbraio, nella cittadina di confine afghana di Islam Qala, situata a circa 120 km di distanza dalla città di Herat, è scoppiato un grande incendio, poi estinto entro il 14 febbraio, nel quale sono andate in fiamme tra le 100 e le 200 cisterne di gas e petrolio. Secondo Farhad, però, tale numero potrebbe ancora crescere man mano che continuano gli accertamenti in loco, tutt’or in corso.
Secondo quanto dichiarato dal Ministero delle finanze afghano, ricerche iniziali hanno valutato che l’incendio sarebbe partito da una cisterna per poi propagarsi velocemente, causando gravi danni economici e materiali alle infrastrutture locali. Il governo afghano avrebbe quindi inviato una delegazione dalla capitale Kabul per indagare sull’incendio. Dallo snodo commerciale di Islam Qala passano gran parte degli scambi tra Afghanistan e Iran. Kabul importa gas e petrolio da Teheran grazie ad una concessione di Washington rispetto alle sanzioni statunitensi imposte su tali traffici a livello internazionale.
Più foto condivise nei social media hanno mostrato alte torri di fumo provenire dall’area in questione, sovrastata da una grande nube nera. Le autorità afghane hanno chiesto aiuto all’Iran, affermando di non avere risorse a sufficienza per gestire le fiamme da sole e i servizi appositi di entrambi i Paesi sono intervenuti in loco per estinguere le fiamme ancora presenti. Al momento, secondo il Ministero Affari Esteri afghano, il confine tra i due Paesi è aperto per i veicoli e le persone che stanno scappando dal disastro. Oltre a questo, le forze di sicurezza afghane sono intervenute sul posto per prevenire eventuali saccheggi. Il portavoce del governatore della provincia afghana di Herat ha poi aggiunto che i talebani avrebbero attaccato un avamposto delle forze di sicurezza nelle vicinanze poco dopo l’incendio.