Dialogo e fraternità : l’eredità della dichiarazione di Abu Dhabi in Pakistan

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Il dialogo senza pregiudizi, la cultura dell’incontro, la relazione fraterna con il prossimo, al di là delle diffierenze di cultura, religione o etnia, lingua o classe sociale, la collaborazione materiale e spirituale tra fedeli cristiani e musulmani: è questo il prezioso patrimonio che lascia al Pakistan lo storico documento sulla «Fratellanza umana per la pace e la vita nel mondo» firmato da Papa Francesco e da Ahmad Al -Tayyeb, Grande Imam di Al-Ahzar, il 4 febbraio 2019. E’ quanto emerso da un recente incontro, tenutosi a Lahore, che ha voluto celebrare nella «terra dei puri» il primo anniversario di quella storica firma, che in Pakistan ha generato iniziative di scambio, dialogo, preghiera interreligiosa.

Alla commemorazione, organizzata dalla Commissione nazionale per il dialogo interreligioso e l’ecumenismo, in seno alla Conferenza episcopale cattolica del Pakistan, erano presenti, tra gli altri leader cristiani, l’Arcivescovo Sebastian Francis Shaw, Presidente della Commissione, e l’Arcivescovo Christophe Zakhia El-Kassis, Nunzio Apostolico in Pakistan. Accanto a loro, Chaudhry Mohammad Sarwar, Governatore della provincia del Punjab, Muhammad Abdul Khabir Azad, Imam della grande «Moschea reale» di Lahore e numerosi altri eminenti leader musulmani. Tra i partecipanti, anche membri della società civile, rappresentanti delle scuole, studenti di facoltà di college e università e un buon numero di fedeli di diverse religioni.

Scopo dell’evento era rinnovare il comune impegno per il dialogo e la fraternità in Pakistan ed esprimere solidarietà a Papa Francesco e ad Ahmad Al-Tayyeb per i loro sforzi nel promuovere la riconciliazione, la cultura del dialogo, la pace, la libertà e la giustizia nel mondo.

L’Arcivescovo Shaw ha affermato che «accettarsi e accogliersi reciprocamente è essenziale per vivere insieme in pace e armonia», guardando con favore il fatto che «tante persone di diverse religioni » fossero riunite « per commemorare il primo anniversario di quello storico documento ». Il Nunzio Apostolico Zakhia El-Kassis ha riaffermato la visione di Papa Francesco per la pace, l’armonia e la convivenza nel mondo, ricordando che «è necessario promuovere la cultura del dialogo come percorso per il rispetto reciproco, l’accettazione, l’armonia, la giustizia, la libertà e l’uguaglianza».

L’impegno de cristiani e musulmani in Pakistan per il dialogo e la convivenza, nell’ottica del bene comune del paese, è stato apprezzato da Chaudhry Mohammad Sarwar, Governatore della provincia del Punjab, che ha detto: «Tutti siamo chiamati a dare il nostro contributo per rendere il Pakistan un paese migliore ». La pace, ha ricordato, «non si può promuovere in una società senza la giustizia», promettendo che «il governo farà del suo meglio per promuovere l’armonia religiosa».

Anche Muhammad Abdul Khabir Azad e gli altri leder musulmani hanno espresso la loro visione favorevole al documento di Abu Dhabi, confermando l’impegno per «il rispetto reciproco, il dialogo, i diritti umani e la giustizia, basati sulla misericordia, per costruire una società prospera e pacifica in Pakistan».

A conclusione della commemorazione, nel giardino del Palazzo del Governatore del Punjab a Lahore è stato piantato un ulivo, simbolo di pace e prosperità nella Sacra Bibbia e nel Corano. (Fides)