Terrorismo-Charlie Hebdo: dirigente minacciata costretta a cambiare casa

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La direttrice delle risorse umane del settimanale satirico francese Charlie Hebdo ha dovuto cambiare casa per le minacce ricevute mentre è in corso il processo per la strage del 7 gennaio 2015, iniziato tre settimane fa. Marika Bret ha spiegato che a causa delle minacce (che per ragioni di sicurezza non ha spiegato nei dettagli) gli agenti di polizia lunedì della settimana scorsa le annunciarono che aveva «dieci minuti per preparare una borsa e lasciare il domicilio», ha raccontato Bret a France Info. Bret ha aggiunto che è andata a stare da amici ai quali ha detto che sarebbe arrivata come «rifugiata politica». Ha notato che ha dovuto essere protetta dalle forze dell’ordine ormai da cinque anni e che in queste condizioni si fida dei loro consigli e della loro guida. «Mi hanno spiegato che probabilmente non tornerò mai più a casa mia», ha detto. La direttrice delle risorse umane ha spiegato di aver deciso di pubblicizzare questi fatti per «mostrare in quale clima di odio ci troviamo e quali sono le conseguenze di tale clima». Il processo per l’attentato a Charlie Hebdo del 7 gennaio 2015 e altri attacchi jihadisti nei due giorni successivi vede l’accusa dei presunti complici degli autori, uccisi dalla polizia. In totale sono state uccise 17 persone in questi attacchi, perpetrati dai fratelli Kouachi e da Amedy Coulibaly. (Agenzie/Media)