(Roma, 28 ottobre 2025). Insieme a Rosneft, il colosso energetico produce più della metà del petrolio di Mosca
Il colosso petrolifero russo Lukoil ha comunicato che venderà i suoi asset esteri, dopo che Washington ha annunciato sanzioni contro le società Rosneft e Lukoil, con l’obiettivo di bloccare i guadagni della Russia e costringerla a negoziare un cessate il fuoco in Ucraina. “A causa dell’introduzione di misure restrittive nei confronti dell’azienda e delle sue controllate da parte di alcuni Stati, l’azienda annuncia la sua intenzione di vendere i suoi asset internazionali”, ha dichiarato Lukoil, aggiungendo che la procedura di gara è già iniziata. Rosneft e Lukoil rappresentano il 55% della produzione petrolifera russa.
Dopo la decisione annunciata da Trump la scorsa settimana, la Cina ha sospeso le importazioni di petrolio da Mosca e la stessa mossa si attende dall’India. Pechino teme le ritorsioni statunitensi imposte coin le sanzioni. La conseguenza sarà il rialzo del prezzo del petrolio, per via del calo della domanda da parte dei principali acquirenti della Federazioni: secondo Reuters, le entrate del bilancio russo saranno “messe a dura prova”, mentre gli importatori cercheranno forniture alternative. Con la vendita delle attività all’estero, Lukoil proverà a limitare i danni.