(Roma, 04 marzo 2025). Il presidente libanese Joseph Aoun ha incontrato a Riad il principe ereditario saudita, Mohammad bin Salman
Lo Stato libanese vuole “estendere la propria sovranità su tutti i suoi territori e monopolizzare il possesso di armi”, mentre ribadisce la necessità che le forze armate israeliane si ritirino dal sud del Paese. È quanto hanno affermato il Libano e l’Arabia Saudita in una dichiarazione congiunta rilasciata a seguito della visita del presidente libanese, Joseph Aoun, a Riad, dove ha incontrato il principe ereditario saudita, Mohammad bin Salman, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa “Spa”. Le parti hanno sottolineato l’importanza di “rafforzare l’azione araba e coordinare le posizioni su questioni importanti sulla scena regionale e internazionale”. Nel corso della visita, le parti hanno concordato di “iniziare a esaminare gli ostacoli che si frappongono alla ripresa delle esportazioni dalla Repubblica libanese al Regno, nonché le procedure necessarie per consentire ai cittadini sauditi di recarsi in Libano”.
I due Paesi hanno inoltre sottolineato “l’importanza di attuare pienamente l’accordo di Taif (che ha posto fine alla guerra civile in Libano durata dal 1975 al 1990), di attuare le pertinenti risoluzioni internazionali, di estendere la sovranità dello Stato su tutti i territori libanesi, di rendere effettiva la monopolizzazione delle armi nelle mani dello Stato libanese, di sottolineare il ruolo nazionale delle Forze armate libanesi e l’importanza di sostenerle, (evidenziando inoltre) la necessità del ritiro dell’esercito di occupazione israeliano da tutti i territori libanesi”. Secondo la dichiarazione congiunta, Riad e Beirut hanno inoltre convenuto sulla necessità per l’economia libanese di superare la crisi, avviando le riforme richieste a livello internazionale, nel rispetto dei principi di trasparenza e dell’attuazione di leggi vincolanti.
L’Arabia Saudita è tornata di recente sulla scena politica libanese dopo una lunga assenza, dovuta alla presa di controllo del movimento sciita Hezbollah sul processo decisionale in Libano. Due giorni dopo la sua elezione, il 9 gennaio scorso, Aoun ha annunciato che l’Arabia Saudita sarebbe stata la destinazione per la sua prima visita all’estero. L’elezione di Aoun ha ricevuto il sostegno di cinque paesi che hanno collaborato alla risoluzione della crisi presidenziale libanese, tra cui l’Arabia Saudita, che per decenni è stata un importante sostenitore del Libano, prima che il predominio dell’Iran, “protettore” di Hezbollah, prendesse piede.
Venerdì scorso, il presidente libanese Aoun ha dichiarato in un’intervista al quotidiano “Asharq Al Awsat” che il Libano avrebbe chiesto all’Arabia Saudita di riprendere un programma di aiuti da 3 miliardi di dollari per l’esercito libanese. L’elezione di Aoun è avvenuta in un momento di cambiamento nell’equilibrio di potere a livello nazionale: Hezbollah è uscito indebolito dal recente confronto con Israele, dopo essere stata la forza politica e militare più importante a controllare le articolazioni della vita politica del Paese, e dopo la caduta del suo alleato Bashar al Assad nella vicina Siria. Il Libano conta sui paesi del Golfo, in particolare sull’Arabia Saudita, per riprendersi dal crollo economico senza precedenti che ha colpito il Paese dall’autunno del 2019 e per ottenere aiuti per finanziare la fase di ricostruzione.