(Roma, 02 marzo 2025). Il presidente libanese, Joseph Aoun, ha dichiarato di voler costruire uno Stato che decida sulla guerra e sulla pace. In un’intervista al quotidiano panarabo “Asharq al Awsat”, il capo dello Stato ha sottolineato di essere impegnato nell’attuazione della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza. “Il nostro obiettivo è costruire lo Stato, quindi niente è difficile. E se vogliamo parlare del concetto di sovranità, il suo concetto è di mettere le decisioni di guerra e pace nelle mani dello Stato e di monopolizzare o limitare le armi allo Stato”. Sul tempistiche di questo nuovo assetto per il Libano, con il movimento sciita Hezbollah fortemente ridimensionato dopo le operazioni di Israele, Aoun ha affermato: “Quando sarà raggiunto? Sicuramente, le circostanze lo consentiranno”. Riguardo alla capacità dello Stato di imporre il controllo su tutti i territori libanesi con le proprie forze e senza alcuna partnership militare o di sicurezza, ha affermato: “Non è più consentito a nessuno, tranne allo Stato, di adempiere al proprio dovere nazionale di proteggere la terra e il popolo. Quando c’è un’aggressione contro lo Stato libanese, lo Stato prende la decisione e determina come mobilitare le forze per difendere il paese”.
Nell’intervista, Aoun ha anche sottolineato il suo pieno impegno nell’implementare la risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che nel 2006 ha posto fine alla cessazione delle ostilità fra Hezbollah e Israele dopo un mese di guerra. “Lo stato e tutte le sue istituzioni sono impegnati nell’implementare la risoluzione” su “tutti i territori libanesi”, ha affermato Aoun. “Siamo stanchi della guerra. Speriamo di porre fine ai conflitti militari e risolvere i nostri problemi attraverso sforzi diplomatici”, ha aggiunto. Per quanto concerne la presenza di Israele in cinque postazioni nel sud del Libano, Aoun ha affermato: “Siamo in contatto con Francia e Stati Uniti per fare pressione su Israele affinché si ritiri dai cinque punti perché non hanno alcun valore militare”. “Con l’emergere di tecnologie, droni e satelliti”, un esercito non ha bisogno di una collina per la sorveglianza, ha aggiunto Aoun.
Sul ruolo di Riad – prima visita all’estero di Aoun – nello scacchiere mediorientale, il presidente libanese ha affermato: “L’Arabia Saudita è diventata una porta d’accesso per la regione e per il mondo intero. È diventata una piattaforma per la pace globale”. “Spero e mi aspetto dall’Arabia Saudita, in particolare dal principe ereditario Mohammed bin Salman, che vengano modificate le relazioni a beneficio di entrambi i paesi, in modo da costruire relazioni economiche e naturali”. Sulle relazioni con le autorità siriane, Aoun ha detto che intende avere rapporti amichevoli con la nuova amministrazione siriana e che una delle questioni urgenti è risolvere il problema del confine poroso tra i due paesi. “Ci sono problemi al confine (con la Siria) con i contrabbandieri. Ancora più importante, il confine terrestre e marittimo con la Siria dovrebbe essere demarcato”, ha detto. Aoun ha anche chiesto di risolvere il problema dei rifugiati siriani in Libano. “Lo Stato siriano non può rinunciare a 2 milioni di cittadini che sono stati sfollati in Libano”. I rifugiati devono tornare perché “la guerra siriana è finita e il regime che li perseguitava è crollato”, ha concluso.