Putin minaccia l’Europa : «il nuovo missile può colpire ovunque, ne lanceremo altri»

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(Roma, 22 novembre 2024). Il presidente russo ha giudicato come un successo il lancio del vettore balistico Oreshnik e ne ha ordinato la produzione in serie

La dimostrazione delle capacità del missile russo Oreshkin, la “nuova” arma di Vladimir Putin, ha destato preoccupazione e perplessità in Occidente. Da parte sua, il presidente della Federazione sembra considerarlo come l’arma capace di capovolgere le sorti della guerra in Ucraina e dare al Cremlino un vantaggio notevole sui suoi avversari.

Durante una riunione con i vertici della Difesa, lo zar ne ha ordinato la produzione in serie e ha affermato che il vettore balistico a medio raggio non può essere intercettato. “Non c’è alcuna reazione a un simile missile, nessun mezzo per intercettarlo oggi nel mondo”, ha affermato Putin. “Nessuno al mondo possiede ancora armi del genere. Sì, prima o poi appariranno in altri paesi. Sappiamo quali sviluppi sono in corso, ma accadrà domani o tra un anno, o in due. Oggi noi abbiamo questo sistema e questo è importante”.

Nel corso dell’incontro, il comandante delle forze missilistiche russe ha sottolineato che gli Oreshnik possono raggiungere obiettivi in tutta l’Europa. Secondo quanto riferiscono le agenzie stampa di Mosca, inoltre, è stata presa la decisione di effettuare nuovi test del vettore in zone di combattimento.

Il lancio del missile balistico a media gittata è stata un’importante escalation degli armamenti dispiegati nel conflitto in Ucraina. Il dispositivo è in grado di volare a Mach 10, ovvero a dieci volte la velocità del suono, e secondo fonti russe potrebbe colpire obiettivi a una distanza di 5mila chilometri. Sarebbe inoltre dotato di più veicoli di rientro indipendenti, ovvero delle testate separate in grado di colpire un’area abbastanza vasta.

Gli esperti occidentali, però, non sono ancora concordi sul fatto che l’Oreshnik sia un’arma completamente nuova. Esso, infatti, si baserebbe sul progetto dell’RS-26 Rubezh, congelato nel 2018 per dirottare i fondi sulla produzione dell’Icbm pesante Sarmat. La Nato potrà trarre conclusioni più precise sulla natura e le effettive capacità di questo vettore solo nel prossimo futuro, dopo che sarà osservato altre volte in azione.

Certo è che tra il lancio dell’Oreshnik e l’autorizzazione data da Biden all’Ucraina per colpire obiettivi nel Kursk con armi americane, il conflitto che vede opposti Kiev e Mosca da quasi tre anni è tornato ad infiammarsi. Una probabile conseguenza, questa, del sempre più vicino avvicendamento di amministrazioni nella Casa Bianca.

Donald Trump, infatti, ha dichiarato più volte la sua intenzione di porre fine alla guerra il più velocemente possibile. E nel tavolo dei negoziati che vorrà imbastire, entrambi i contendenti vogliono arrivare in una posizione di forza.

Di Filippo Jacopo Carpani. (Il Giornale)