Medio Oriente, allerta in Israele. La minaccia di Teheran : «Possiamo costruire armi atomiche»

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(Roma, 01 novembre 2024). L’Iran minaccia una risposta « inimmaginabile » contro Israele dopo l’ultimo attacco dello Stato ebraico dello scorso sabato notte e a Tel Aviv il livello di attenzione è « massimo ». Secondo quanto riferito da fonti militari al momento Teheran sarebbe davanti a un vero e proprio « dilemma » in quanto le sue capacità di attacco e, soprattutto, di difesa sarebbero state notevolmente indebolite dall’ultima azione offensiva israeliana. Sarebbero stati proprio i danni causati in questo ultimo attacco a convincere l’ayatollah Ali Khamenei ad ordinare la rappresaglia. Nel frattempo il suo consigliere Kamal Kharrazi ha fatto sapere che l’Iran può aumentare la gittata dei suoi missili balistici evocando anche un possibile cambio della dottrina nucleare di Teheran. « Abbiamo la capacità necessaria per produrre armi nucleari – ha dichiarato – l’unico ostacolo è la ‘fatwa’ del nostro leader che ne ha vietato la produzione ». In attesa dell’eventuale attacco iraniano in Libano sembrano già terminate le speranze di un cessate il fuoco in quanto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu – secondo quanto ha fatto sapere il presidente del parlamento libanese, Nabih Berry – avrebbe respinto la road map concordata da Beirut con l’inviato americano Amos Hochstein.

Nella sola giornata di venerdì almeno 24 persone sono morte nel nord-est del Paese in seguito agli attacchi israeliani. La situazione resta critica anche a Gaza e in particolare nel nord della Striscia dove, secondo quanto denunciato dall’Onu, le condizioni sono « apocalittiche » con la popolazione « a rischio imminente di morte a causa di malattie, carestia e violenze ». L’Oms ha fatto sapere che domani nella zona riprenderà la campagna di vaccinazione anti-polio dopo la sospensione obbligatoria dovuta ai bombardamenti israeliani nell’area. L’ennesimo appello per lo stop delle ostilità è arrivato da Papa Francesco. « In guerra soffrono gli innocenti », ha detto il Pontefice nel corso dell’Angelus facendo riferimento « alle 153 donne e bambini massacrati nei giorni scorsi a Gaza ».

(Il Tempo)