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Israele bombarda il Libano: colpiti 800 obiettivi. Illeso il numero 3 di Hezbollah

(Roma, 23 settembre 2024). I caccia delle Forze di difesa israeliane hanno attaccato le postazioni dei terroristi nel Paese dei cedri. I miliziani di Nasrallah hanno risposto con salve di missili

Il numero uno delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha messo in guardia dal rischio che il Libano diventi « un’altra Gaza ». Nelle ultime ore, Hezbollah ha lanciato verso Israele 165 razzi. Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno invece fatto sapere che i loro caccia hanno colpito più di 1100 obiettivi legati al movimento sciita filo iraniano, tra strutture militari e lanciatori. La tensione è tuttavia palpabile e la possibilità che il conflitto tra Tel Aviv e Hamas possa estendersi ben oltre la Striscia di Gaza è un’eventualità più che concreta. Dal canto suo, dagli Stati Uniti, Joe Biden ha assicurato di star facendo « tutto il possibile » per impedire l’allargamento del conflitto.

Oltre ai bombardamenti contro le postazioni dei terroristi, le forze di Tel Aviv hanno condotto uno strike mirato su Beirut. Secondo quanto riferito, l’obiettivo dell’attacco era il numero tre degli Hezbollah Ali Karaki, comandante del fronte meridionale e membro del Consiglio della Jihad, il massimo organo militare del gruppo. L’uomo sarebbe rimasto però illeso e sarebbe stato trasferito in un luogo sicuro, come riporta il quotidiano israeliano Haaretz. A seguito dei raid di Israele, gli Stati Uniti hanno annunciato che invieranno altre truppe nella regione.

Botta e risposta tra Israele ed Hezbollah

Le Idf hanno spiegato che la maggior parte dei razzi lanciati dal Libano sono stati intercettati, mentre altri hanno colpito aree disabitate e le zone settentrionali di Kiryat Bialik, vicino a Haifa, e di Moreshet, insediamento situato nella Bassa Galilea. A Kiryat Bialik, le schegge di un missile hanno causato il ferimento di tre persone. A Moreshet sarebbe stata colpita un’abitazione senza provocare feriti. Il movimento libanese ha rivendicato di aver preso di mira, nel suo attacco, una struttura dell’azienda statale israeliana Rafael, attiva nel settore della difesa, nei pressi di Haifa.

In volo c’erano i caccia dell’Aeronautica militare israeliana, che in mattinata hanno colpito, come detto, decine di obiettivi nemici nel sud del Libano. « Continuiamo a danneggiare e degradare le capacità terroristiche e le infrastrutture militari dell’organizzazione terroristica Hezbollah », si legge nel messaggio delle Idf. Il bilancio provocato dagli attacchi di Israele, a detta del ministero della Salute libanese, sarebbe di almeno 274 persone morte, tra cui donne, bambini e soccorritori. I raid, quasi incessanti, in particolare nel sud e nella valle della Bekaa, avrebbero inoltre provocato più di 400 feriti.

Nel frattempo, le Idf hanno riferito che la Resistenza islamica in Iraq, coalizione di milizie sotto l’ombrello dell’Iran ha rivendicato stamane un attacco con droni contro Israele. « I combattenti della Resistenza islamica irachena hanno preso di mira una posizione strategica nei territori occupati utilizzando dei droni », ha affermato il gruppo in una nota pubblicata su Telegram, aggiungendo che l’attacco è stato compiuto « per sostenere il popolo di Gaza ». Le Forze di difesa di Israele avevano reso noto di aver intercettato « molteplici obiettivi aerei sospetti ».

Il rischio dell’allargamento del conflitto

Da giorni Israele e Hezbollah minacciano di intensificare i loro attacchi oltre confine, nonostante il coro di appelli internazionali a entrambe le parti per fare un passo indietro dall’orlo di una guerra totale. Il primo ministro Benjamin Netanyahu, dopo un intenso lancio di razzi dal Libano, ha detto che Israele ha inferto « una serie di colpi a Hezbollah che non avrebbe mai potuto immaginare ». Un vice capo del gruppo sciita libanese, Naim Qassem, ha avvertito che si è entrati in « nuova fase » della battaglia contro Israele. Entrambi hanno parlato dopo che gli attacchi sul nord dello Stato ebraico hanno costretto centinaia di migliaia di persone a cercare riparo nei rifugi antiaerei e causato danni nell’area di Haifa.

Hezbollah « sta iniziando a comprendere alcune delle capacità » di Israele, ha intanto detto il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, nel corso di una visita alla sala di comando dell’Aeronautica militare. Gallant ha assicurato che le forze di Israele « continueranno a operare contro il gruppo terroristico libanese per consentire ai residente sfollati nel nord di tornare alle loro case in sicurezza ». « Questo è l’obiettivo e faremo tutto il necessario per raggiungerlo », ha spiegato il ministro israeliano.

Il messaggio delle Idf

Il portavoce dell’Idf, il contrammiraglio Daniel Hagari, ha lanciato un avvertimento ai civili nella valle della Beqaa in Libano, invitandoli a fuggire dalle case in cui Hezbollah ha immagazzinato armi. « Ci stiamo preparando a colpire obiettivi terroristici nella valle della Beqaa. Hezbollah immagazzina lì armi strategiche, in edifici civili, e usa la popolazione come scudo umano e la mette consapevolmente in pericolo », ha detto in una conferenza stampa riportata dai media israeliani.

« Sto avvisando i residenti libanesi nei villaggi della valle della Beqaa. Questo è un avvertimento specifico per i residenti della valle della Beqaa. Residenti che si trovano vicino a edifici o all’interno di case dove sono immagazzinati missili e armi, prendete immediatamente le distanze da loro », ha detto Hagari. « Hezbollah intende lanciare queste armi verso il territorio israeliano, e noi non lo permetteremo », ha quindi aggiunto.

In un messaggio in arabo ai residenti della valle della Beqaa, il colonnello Avichay Adraee, portavoce in lingua araba delle Idf, ha fatto sapere che i civili hanno due ore per andarsene prima che l’esercito lanci i suoi attacchi aerei. « Se vi trovate dentro o vicino a una casa contenente armi di Hezbollah, dovete andarvene entro due ore a una distanza non inferiore a 1.000 metri fuori dal villaggio, oppure recarvi alla scuola centrale più vicina e non tornare fino a nuovo avviso », ha scritto Adraee su X.

Le parole di Netanyahu

« Non aspettiamo una minaccia, la anticipiamo. Ovunque, in ogni teatro, in qualsiasi momento », ha detto Netanyahu, parlando dalla sala di comando sotterranea del quartier generale militare di Kirya a Tel Aviv. Il leader israeliano ha dichiarato che le Idf sanno operando per « cambiare l’equilibrio di potere nel nord » eliminando i missili di Hezbollah.

« Per coloro che non hanno ancora capito, voglio chiarire la politica di Israele », ha affermato Netanyahu, mentre i jet israeliani martellano il Libano meridionale e la Valle della Bekaa. « Chiunque cerchi di farci del male, noi gliene faremo ancora di più », ha aggiunto.

Di Federico Giuliani. (Il Giornale)

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