(Roma, Parigi, 28 agosto 2024). Il Cremlino tira dritto e ribadisce l’intenzione di continuare e portare a termine la cosiddetta « operazione militare speciale » nonostante l’annuncio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky di voler sottoporre un piano di pace a Kamala Harris e Donald Trump. Intanto l’Unione Europea, su richiesta di Kiev, starebbe considerando l’addestramento dei soldati in Ucraina « se fossero soddisfatte le necessarie condizioni politiche e operative ». Lo indica un documento del Servizio europeo per l’azione esterna (Seae) visionato da Politico. « Sarebbe necessaria un’analisi più approfondita e completa per valutare a pieno i rischi e le possibili misure di mitigazione, nonché i vantaggi politici e operativi di condurre un addestramento » sul suolo ucraino, si legge nel documento di 34 pagine datato 22 luglio e intitolato ’Strategic Review of Eumam Ukraine’, il nome della missione Ue di addestramento dei soldati ucraini.
Secondo quanto evidenzia il sito specializzato, il presidente francese Emmanuel Macron è aperto all’idea di addestrare truppe in Ucraina, sostenuto da Paesi come la Lituania, ma altri, come la Germania, temono che ciò potrebbe aumentare le tensioni con la Russia e mettere in pericolo la vita degli istruttori occidentali inviati nell’ex Repubblica sovietica. Tali preoccupazioni si riflettono anche nel documento. « È altamente probabile che una presenza militare dell’Ue sul suolo ucraino verrebbe percepita dalla Russia come una provocazione », si afferma, aggiungendo che « non è fattibile » per l’Ue proteggere gli addestratori inviati in Ucraina. Kiev, tuttavia, ritiene che addestrare le truppe all’interno dell’Ucraina sia « più rapido, più conveniente e logisticamente più facile. In alternativa, l’addestramento potrebbe essere condotto nei Paesi confinanti con l’Ucraina ». Finora, le operazioni di addestramento si sono svolte principalmente in Polonia e Germania. Il documento è stato discusso ieri dagli ambasciatori nel Comitato politico e di sicurezza e si prevede che sarà all’ordine del giorno della prossime riunione dei ministri degli Esteri e della Difesa.