Le autorità francesi hanno aperto un’indagine preliminare per presunti guadagni illeciti nei confronti del presidente ciadiano Mahamat Idriss Deby Itno. Lo ha confermato all’emittente “Rfi” una fonte vicina alla vicenda, secondo cui le indagini riguardano le spese per l’abbigliamento della presidenza della Repubblica del Ciad.
A fine 2023 un’inchiesta del sito francese “Mediapart” aveva denunciato una “spesa pari ad oltre 900 mila euro per l’acquisto di abiti, camicie e capi di abbigliamento di lusso attraverso pagamenti effettuati da una misteriosa società denominata Mhk Full Business, registrata a N’Djamena e con un conto presso la Banque Commerciale du Chari (Bcc)”. L’indagine preliminare era stata aperta a gennaio dalla Procura finanziaria nazionale, con l’accusa di appropriazione indebita di fondi pubblici e occultamento. Il primo bonifico sospetto sarebbe stato effettuato da Deby all’inizio di dicembre 2021 e il secondo il 4 maggio 2023. In totale, il presidente ciadiano avrebbe speso più di 915 mila euro per acquistare abiti di lusso da un famoso sarto parigino .
L’elenco stilato da “Mediapart” offre una panoramica delle spese eccessive che avrebbero consentito di raggiungere tale somma, in particolare 57 abiti con un valore unitario compreso tra 9 mila e 13 mila euro, 100 camicie a 800 euro al pezzo, o addirittura nove sahariana a 7.500 euro l’una. A gennaio in Francia è stata aperta un’indagine per appropriazione indebita di fondi pubblici e occultamento di fondi pubblici. Secondo la stampa francese le indagini potrebbero estendersi al patrimonio immobiliare posseduto dalla famiglia Deby e dal loro entourage in Francia. Nella sua recente autobiografia, Mahamat Idriss Déby è tornato su questa vicenda che considera “ un simbolo di manipolazione in politica e che sarebbe stata inventata da Abakar Manany, ex consigliere responsabile degli affari presidenziali e ministro di Stato caduto in disgrazia, denunciando “un’assurda montatura mediatica”.