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Benyamin Netanyahu : l’Iran è una minaccia anche per l’Europa, «impedire l’atomica»

(Roma, 20 giugno 2024). «Il contenimento iraniano inizia da una vittoria a Gaza». Lo dice in un’intervista pubblicata da Repubblica il premier israeliano Benjamin Netanyahu, secondo il quale «dobbiamo fare tutto ciò che è possibile per impedire agli iraniani di entrare in possesso dell’atomica» perché «se l’ottenessero, stravolgerebbero il Medio Oriente e poi l’Europa». E, incalza, «il regime ha un’ideologia precisa» ovvero «sottomettere il mondo intero al suo Islam sciita estremista». «I mullah sfidano la nostra civiltà», incalza, convinto che «la maggior parte dei cittadini in Occidente» abbia «capito che in gioco c’è la nostra civiltà, basata sulla libertà e sulla tolleranza».

Dopo il piano di Joe Biden per un cessate il fuoco a Gaza, Netanyahu ribadisce che «abbiamo accettato un cessate il fuoco temporaneo, per liberare gli ostaggi» ma «Hamas si rifiuta di accettarlo perché esige un cessate il fuoco permanente che lascerà quei terroristi padroni di Gaza, pronti a reiterare massacri come quello del 7 ottobre 2023» e «nessun governo responsabile lo accetterebbe». Per il «prossimo futuro», Netanyahu afferma che «Israele dovrà mantenere il controllo della sicurezza, dal Giordano al mare» perché «se abbandonassimo il controllo che abbiamo sulla Giudea e la Samaria, l’Iran se ne impossesserebbe subito, tramite Hamas o altri gruppi islamisti». «Occorre che voi occidentali capiate bene che questa è una guerra di civiltà – dice – Israele è in prima linea. La sua vittoria contro il terrorismo sarà anche la vostra».

Mentre, afferma, la Cpi si sbaglia e «se i giudici della Cpi seguissero il procuratore e accusassero Israele di carestia e assassinio dei civili, tale calunnia alimenterebbe l’antisemitismo in tutto il mondo e danneggerebbe la reputazione della Cpi». Sul fronte nord di Israele, al confine con il Libano, Netanyahu dice che la «crisi può risolversi soltanto in due modi», con «la diplomazia o con la guerra». Infine, sul riconoscimento dello Stato palestinese da parte di Spagna, Irlanda e Norvegia, Netanyahu afferma che «lo Stato palestinese non esiste e quei tre Paesi hanno ricompensato Hamas per i massacri del 7 ottobre 2023», un passo che «equivale a un fallimento morale e intellettuale dei governi di quei tre Paesi europei».

(Il Tempo)

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