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«Guerra con gli Hezbollah in primavera». L’ipotesi israeliana che preoccupa gli USA

(Roma, 29 febbraio 2024). Secondo diversi funzionari dell’amministrazione Biden, vi è la concreta possibilità che Israele dia il via a operazioni di terra in Libano nei prossimi mesi

Nei prossimi mesi, Israele potrebbe condurre operazioni di terra in Libano. Ne sono convinti molti ufficiali dell’amministrazione e dell’intelligence americana, secondo i quali le Idf potrebbero iniziare le loro incursioni tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate, se dovessero fallire i colloqui diplomatici volti a creare una zona cuscinetto tra lo Stato ebraico e il Paese dei cedri.

Pare che Tel Aviv non abbia ancora preso una decisione definitiva, ma l’ipotesi di una guerra ad alta intensità con gli Hezbollah ha raggiunto le più alte sfere della sicurezza statunitense. “Stiamo operano nell’ipotesi di un’operazione militare israeliana nei prossimi mesi”, ha affermato alla Cnn un funzionario della Casa Bianca. “Non necessariamente nelle prossime settimane, ma forse in primavera. Un’operazione militare israeliana è una chiara possibilità”. Stando a quanto riferito da diverse fonti, a Tel Aviv vi sono coloro che parlano di una guerra in Libano come di una “necessità militare” che avverrà sicuramente, mentre altri la usano come una minaccia che accelerare sui negoziati. La convinzione condivisa da tutti è che non sarà possibile tornare alla situazione precedente gli attacchi del 7 ottobre.

Da quanto i terroristi di Hamas hanno lanciato i loro attacchi, i terroristi libanesi hanno iniziato a sparare razzi e missili contro le basi e le comunità israeliane vicine alla Linea Blu, costringendo le autorità a ordinare l’evacuazione di circa 80mila persone. Israele ha risposto con attacchi aerei e di artiglieria, che negli ultimi giorni si sono intensificati e spinti in profondità nel territorio libanese, arrivando a colpire obiettivi ad appena 40 chilometri dalla capitale Beirut. In più occasioni, alti ufficiali dello Stato ebraico hanno sostenuto la necessità di una soluzione militare a questo problema, e alcune unità delle Idf sono state spostate da Gaza per rinforzare il fronte nord.

Gli Stati Uniti, però, puntano alla diplomazia e il presidente Joe Biden ha messo al timone dei negoziati l’inviato speciale Amos Hochstein, che in passato ha più volte mediato accordi tra Israele e Libano in materia di estrazione di gas al largo delle coste. Il suo obiettivo è arrivare ad un’intesa che implichi l’arretramento degli Hezbollah di almeno una decina di chilometri dal confine e lo schieramento in questa zona cuscinetto dell’esercito di Beirut e dei soldati della missione Unifil delle Nazioni Uniti. Secondo i funzionari Usa, questo dovrebbe allontanare la possibilità di un’espansione del conflitto almeno nel prossimo futuro.

Di Filippo Jacopo Carpani. (Il Giornale)

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