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Vladimir Putin schiera il «treno dello Zar»: ecco il nuovo muro delle truppe russe

(Roma, 12 febbraio 2024). La Russia ha assemblato circa 2.100 vagoni, per una lunghezza di 30 chilometri, nell’oblast’ di Donetsk. Secondo molti analisti, si tratterebbe di una barriera per limitare operazioni offensive ucraine

Nonostante la strategia degli ucraini per il 2024 preveda il mantenimento di posizioni difensive, i russi hanno deciso di potenziare le loro linee fortificate. Come riportato dal think tank Institute for the study of war, l’esercito di Mosca sta assemblando una barriera di vagoni ferroviari che si estende per 30 chilometri nell’oblast’ parzialmente occupato di Donetsk.

L’informazione è stata inizialmente diffusa da canali Telegram allineati con Kiev, come Deep State UA, che hanno condiviso immagini satellitari che mostrano come questa costruzione, soprannominata “il treno dello zar”, si estenda da Olenivka, a sud della città capoluogo della regione, fino a Volnovakha, a nord di Mariupol. Stando a quanto riferito, “la struttura comprende circa 2.100 vagoni di vario tipo e la sua costruzione è iniziata nel luglio 2023. Sembra che sia stata realizzata utilizzando materiale rubato dai territori temporaneamente occupati”. Si trova a sei chilometri dall’attuale linea del fronte a Novomykhailivka e, secondo Deep State UA, la sua efficacia è “difficile da valutare. L’idea è chiara: un ostacolo all’avanzata delle forze di difesa. Può essere considerata una linea difensiva separata, poiché è estremamente difficile danneggiare, smuovere o far esplodere una massa di metallo lunga 30 chilometri, ed è impossibile far passare i veicoli attraverso un tale ostacolo senza sfondare un corridoio”. Secondo l’Isw, le truppe di Mosca potrebbero avere anche “altri scopi” ancora sconosciuti e non limitarsi semplicemente a usare questo “treno dello zar” come barriera.

Le linee di difesa della Russia nelle regioni occupate si sono rivelate difficili da penetrare per l’esercito ucraino. Durante la controffensiva dell’estate 2023, la fitta rete di trincee, postazioni fortificate e campi minati ha impedito alle forze del Paese invaso di ottenere successi di rilievo, decretando il sostanziale fallimento dell’operazione e la perdita di uomini e mezzi di cui, ad oggi, Kiev si trova ad affrontare una carenza critica. Per questo motivo gli alleati dell’Ucraina, Stati Uniti in testa, hanno deciso di cambiare strategia e concentrarsi sul rafforzamento delle difese della nazione in guerra, esortandola a non considerare più come una priorità la liberazione dei territori occupati e a focalizzarsi sulle operazioni che hanno avuto più successo, come attacchi missilistici in Crimea, raid in profondità nel territorio della Federazione e il mantenimento della flotta di Mosca lontana dai porti del Mar Nero.

Di Filippo Jacopo Carpani. (Il Giornale)

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