Accueil À la une Libano: esplosione a Beirut: «Israele ha colpito l’ufficio libanese di Hamas. Tra le vittime anche il numero due di Haniyeh»

Libano: esplosione a Beirut: «Israele ha colpito l’ufficio libanese di Hamas. Tra le vittime anche il numero due di Haniyeh»

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Libano: esplosione a Beirut: «Israele ha colpito l’ufficio libanese di Hamas. Tra le vittime anche il numero due di Haniyeh»

(Roma, 02 gennaio 2024). Un’esplosione è avvenuta a Moucharrafié, quartiere della periferia sud di Beirut. Secondo un portavoce della milizia sciita Hezbollah, potrebbe essere “un omicidio mirato e un attacco con un razzo”. I media statali libanesi affermano che Israele ha colpito l’ufficio di Hamas. Sarebbero almeno quattro i morti e diversi i feriti dell’esplosione. Tra loro – secondo quanto riferisce il canale al-Hadath, del gruppo di al-Arabiya – sarebbe stato ucciso anche Saleh al-Arouri, un esponente di Hamas e fondatore del braccio armato del gruppo (le Brigate Ezzedin al-Qassam). Al-Arouri è il vice del capo dell’Ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh. La morte di Saleh al-Arouri è stata confermata al giornale L’Orient-Le Jour anche dagli Hezbollah libanesi.

Poche ore prima dell’attacco a Beirut era tornato a parlare, in un video, proprio il leader di Hamas Ismail Haniyeh sottolineando di essere “aperti” all’idea di un governo unico palestinese per Cisgiordania e Gaza. Nel suo discorso televisivo il capo dell’ufficio politico di Hamas ha fatto anche sapere che “gli ostaggi saranno rilasciati solo alle condizioni stabilite dalla resistenza che è padrona dello spazio e del tempo a Gaza e in Palestina”. Parlando dei negoziati e sottolineando che Hamas ha trasmesso le sue posizioni al Qatar e all’Egitto, Haniyeh ha precisato che sono basate sulla “completa cessazione dell’aggressione”. Secondo quanto riferito dalla tv al-Mayadeen, legata agli Hezbollah libanesi, Hamas e Jihad Islamica avrebbero infatti presentato un documento comune all’Egitto che indica come “prima clausola il cessate il fuoco e il ritiro completo delle forze” israeliane “dalla Striscia di Gaza” per qualsiasi passo in avanti nei negoziati sul rilascio degli ostaggi trattenuti nell’enclave palestinese dall’attacco del 7 ottobre in Israele. Haniyeh si è detto anche ottimista sugli esiti del conflitto: “La nostra resistenza, i suoi leader e uomini stanno benissimo, il nemico sarà sconfitto e la vittoria è vicina”.

Tutto questo avviene mentre Tel Aviv ha intensificato nella notte gli attacchi nel centro e nel sud della Striscia di Gaza. L’agenzia di stampa palestinese Wafa ha riferito che 15 civili sono stati uccisi in un bombardamento che lunedì sera ha colpito una casa a Deir el-Balah: altre vittime nel campo profughi di Nuseirat e nel centro della città meridionale di Khan Yunis. L’ultimo dato fornito dalle autorità locali è di 22.185 morti nella Striscia per effetto degli attacchi di Tel Aviv.

(Il Fatto Quotidiano)