Allarme sicurezza in Italia: ecco i siti israeliani e palestinesi a rischio

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L’Italia blinda i siti sensibili a seguito del nuovo scontro violento tra Palestina e Israele: la città maggiormente coinvolta è Roma

Il nuovo acuirsi della crisi tra Palestina e Israele a causa dei nuovi attacchi sferrati da Hamas rischia di avere ripercussioni anche all’esterno dei confini dei due Paesi coinvolti direttamente nelle ostilità. Per queste ragioni, in Italia è stato predisposto un piano per aumentare la sicurezza di alcuni punti sensibili. È quanto si apprende da una circolare firmata dal capo della Polizia di Stato, Vittorio Pisani.

« Si rende necessario rafforzare i servizi di vigilanza e controllo del territorio a carattere generale e sensibilizzare con effetto immediato le misure di vigilanza e sicurezza a protezione degli obiettivi diplomatico-consolari, religiosi, culturali, economici e commerciali israeliani, ebraici e palestinesi e di ogni altro sito e/o interesse ritenuto a rischio per la circostanza », scrive Pisani, sottolineando implicitamente come qualunque sito legato alle due fazioni possa diventare un obiettivo per un attacco, da una parte o dall’altra.

Nel documento si raccomanda inoltre di « implementare al massimo l’attività informativa, al fine della tempestiva attuazione di ogni altra misura idonea a prevenire il compimento di illegalità e a garantire l’ordine e la sicurezza pubblica ». Il livello di tensione del conflitto non era così alto da decenni e le procedure di sicurezza, che negli anni sono state riviste e implementate, sono oggi l’unico scudo contro eventuali attacchi extra-territoriali. La circolare di Pisani è stata indirizzata agli uffici di gabinetto e a quelli della Digos, allo scopo di predisporre tutto il necessario per attivare nell’immediato tutte le procedure necessarie.

Tra gli obiettivi sensibili ci sono anche gli aeroporti, soprattutto quelli in cui operano compagnie aeree interessate che ivi potrebbero avere un ufficio per i passeggeri. In particolare, si tratta dei grandi scali italiani che ospitano compagnie locali e/o voli diretti in Medioriente. L’apparato italiano è comunque in movimento per garantire la massima sicurezza soprattutto agli ebrei ed è per questo motivo che Roma è la città maggiormente attenzionata. Il Ghetto ebraico, la sinagoga, le ambasciate in Italia e la Santa Sede sono i punti nevralgici individuati con priorità per i quali è immediatamente scattato l’allarme antiterrorismo. Lamberto Giannini, prefetto di Roma, già nelle ore immediatamente successive all’attacco di Hamas aveva convocato una riunione straordinaria per fare il punto sulla situazione. Sotto osservazione, contro possibili ritorsioni, le sedi di rappresentanza dello Stato palestinese, sia all’Aventino che a Villa Gordiani e a San Giovanni.

(Il Giornale)