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Libano: patriarca maronita Rai a Shuf per consolidare riconciliazione tra cristiani e drusi

Il patriarca maronita Bechara Rai si è recato nel distretto dello Shuf, nel governatorato del Monte Libano, con l’obiettivo di consolidare la storica « riconciliazione della Montagna » tra i drusi e i cristiani del luogo, dichiarata ufficialmente il 2 agosto 2001. Secondo quanto riferito dai media libanesi, la visita di oggi di Rai ha messo in luce una convergenza di vedute delle comunità druse e cristiane sulle questioni attuali, tra cui l’urgente necessità di superare lo stallo delle elezioni presidenziali ed elaborare una precisa tabella di marcia per la ripresa del Paese. Nel discorso di benvenuto, il leader del Partito socialista progressista (Psp) libanese e della comunità drusa, Walid Jumblatt, ha sottolineato « l’urgente necessità di eleggere un presidente » e ha condannato « coloro che stanno bloccando le elezioni presidenziali ». Il leader druso ha inoltre invitato l’Iran e gli Stati Uniti a contribuire a sbloccare il processo elettorale, facendo riferimento alle recenti visite a Beirut del capo della diplomazia iraniana, Hossein Amirabdollahian, e dell’inviato e mediatore statunitense, Amos Hochstein. Da parte sua, il patriarca maronita ha affermato che il Libano « è diventato estraneo a se stesso e non può rimanere in questo stato », sottolineando l’importanza di un’azione comune per preservare l’unità nazionale. « Non mi tirerò indietro in alcun modo su questo tema », ha dichiarato Rai, aggiungendo che « quando la Montagna sta bene, il Libano sta bene ». È una « responsabilità condivisa che ricade su tutti noi », ha detto il cardinale.

La « riconciliazione della Montagna » del 2001 era avvenuta durante una celebrazione segnata dalla storica visita del defunto patriarca maronita Nasrallah Sfeir (predecessore di Rai) nella città di Moukhtara, la roccaforte di Walid Jumblatt nel distretto dello Shuf. Questo evento segnava così una svolta nelle relazioni druso-cristiane e dimostrava la volontà di lasciarsi alle spalle la guerra una volta per tutte. Il distretto druso-cristiano dello Shuf è stato infatti testimone di numerosi eventi sanguinosi nel corso della storia libanese, tra cui la Guerra della Montagna del settembre 1983. Con la riconciliazione dell’agosto 2001, molti sfollati cristiani che erano fuggiti dai loro villaggi, a seguito di una serie di massacri perpetrati durante il conflitto, sono tornati nello Shuf.

(Nova)

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