Il cambiamento è storico, l’Armenia ha annunciato che ospiterà un’esercitazione militare congiunta con gli USA

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(Roma, 07.09.2023). Si temono ripercussioni in Nagorno-Karabakh. Erevan si allontana dall’alleato russo, inutile e dannoso. Il premier armeno ritira l’ambasciatore dall’Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva (OTSC)

L’Armenia, da sempre alleata della Russia, ha annunciato che ospiterà un’esercitazione militare congiunta con gli Stati Uniti la prossima settimana, in un momento di crescente tensione militare con il vicino Azerbaigian, con cui è in conflitto per il controllo delle enclave del Nagorno-Karabakh.

In effeti, il Ministero della Difesa armeno ha dichiarato che lo scopo dell’esercitazione “Eagle Partner 2023”, che si terrà dall’11 al 20 settembre, è quello di favorire la collaborazione con gli USA e preparare le forze armate a partecipare a missioni internazionali. Un portavoce dell’esercito americano ha dichiarato che parteciperanno 85 soldati statunitensi e 175 armeni.

Le alleanze hanno un limite, un confine. Sono fatte di ideali comuni e molto spesso soprattutto di convenienza. L’Armenia, storicamente alleata della Russia, ha capito che non soltanto l’alleanza è scomoda e sconveniente, ma che ha superato ogni confine e limite di tollerabilità. Così l’Armenia ha compiuto un passo storico e anche coraggioso: si è messa in cerca di nuovi alleati, proprio di quelli che rappresentano il contrario esatto di Mosca. Il premier armeno Nikol Pashinyan ha deciso di ritirare l’ambasciatore armeno presso la OTSC, l’Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva, l’alleanza militare che lega alcune nazioni che facevano parte dell’Unione sovietica alla Russia e che avrebbe uno scopo difensivo, ma è intervenuta soltanto una volta a scopo invece offensivo: per sedare le manifestazioni in Kazakistan.

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La decisione arriva in un momento di intensa frustrazione dell’Armenia nei confronti di Mosca. Il primo ministro Nikol Pashinyan ha accusato la Russia, distratta dalla guerra con l’Ucraina, di non riuscire a proteggere l’Armenia da quella che ha definito continua aggressione da parte dell’Azerbaigian. I funzionari della difesa armeni, per esempio, hanno detto che ieri sera l’Azerbaijan ha sparato contro le loro posizioni sul confine.

Di Paolo S.