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Zelensky vola in Turchia: cosa c’è dietro la missione da Erdogan

(Roma, 06.07.2023). Volodymyr Zelensky incontrerà ad Istanbul il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan. Sul tavolo il rinnovo dell’accordo sulle esportazioni di grano ucraino

Volodymyr Zelensky visiterà Istanbul per incontrare il suo omologo turco Recep Tayyip Erdogan. Il viaggio del presidente ucraino è previsto per le prossime ore e avverrà prima del vertice Nato in programma a Vilnius l’11 e il 12 luglio. La notizia è stata riportata dai media di Ankara e non è ancora stata confermata o smentita ufficialmente da Ucraina o Turchia.

L’incontro tra Zelensky ed Erdogan

Il faccia a faccia tra Zelensky ed Erdogan ruoterà attorno ad alcuni temi fondamentali. Secondo quanto riportato dalla tv di Stato turca Trt, i due leader parleranno delle relazioni bilaterali tra Ankara e Kiev, della guerra tra Russia e Ucraina e, soprattutto, dell’accordo trovato lo scorso anno, in scadenza il 17 luglio, che ha permesso le esportazioni di grano dai porti ucraini.

Non a caso, Bloomberg ha sottolineato che l’accordo sul grano è fondamentale per consentire all’Ucraina di esportare prodotti agricoli nonostante l’offensiva russa. La Russia ha recentemente affermato di non vedere « alcun motivo per continuare » l’accordo e, in caso di fumata nera, potrebbero emergere problemi non da poco.

È qui che, ancora una volta, la Turchia potrebbe diventare determinante. Ricordiamo che Ankara ha aiutato a mediare l’accordo originale lo scorso anno e che vuole che venga prorogato. La cessazione dell’intesa sui corridoi del grano attraverso il Mar Nero, infatti, potrebbe far salire i prezzi alimentari globali, data l’importanza dell’Ucraina come esportatore di cereali.

L’accordo sul grano

Un anno fa la Turchia, le Nazioni Unite, la Russia e l’Ucraina hanno firmato un accordo a Istanbul per riprendere le esportazioni di grano da tre porti ucraini del Mar Nero che erano state sospese dopo l’inizio della guerra. A Istanbul è stato istituito un Centro di coordinamento congiunto con funzionari dei tre Paesi e delle Nazioni Unite per supervisionare le spedizioni. Lo scorso 30 giugno, il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, aveva dichiarato che « non ci sono le ragioni per prorogare l’accordo sui corridoi del grano ».

Che cosa potrebbe succedere in caso di fumata nera, e quindi di mancato rinnovo dell’accordo sul grano? Dw ha scritto che, nel caso in cui la Russia non dovesse estendere l’intesa, non è chiaro se l’Ucraina continuerà a spedire le stesse quantità di grano nel mondo. L’alto costo dell’assicurazione delle navi potrebbe essere un grosso problema.

Problemi e nodi spinosi

Le navi che vogliono attraversare il Mar Nero devono già essere assicurate per migliaia di dollari. Senza il semaforo verde del Cremlino per una nuova intesa, le compagnie di navigazione potrebbero quindi essere riluttanti ad inviare le loro navi attraverso la zona di guerra. Anche il trasporto di grano via terra potrebbe diventare complesso. Dall’inizio della guerra, l’Ucraina ha esportato grandi quantità di grano attraverso i Paesi dell’Ue orientale, ma ci sono troppo pochi vagoni merci per esportare tutto il grano ucraino via terra.

C’è, inoltre, da considerare un altro nodo spinoso. Gli agricoltori di alcuni Paesi dell’Europa orientale hanno più volte protestato per il fatto che le forniture ucraine vengano spedite attraverso le loro nazioni, affermando che questo riduce le forniture locali e, di fatto, toglie fette di mercato ai loro raccolti.

Di Federico Giuliani. (Il Giornale)

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