Kiev riceve i proiettili all’uranio dagli USA: la risposta di Putin e il rischio escalation

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(Roma, 13.06.2023). Gli Stati Uniti stanno inviando proiettili all’uranio impoverito in Ucraina in grado di penetrare la corazza dei carri armati russi. In tutta risposta, Vladimir Putin in persona ha commentato l’indiscrezione lanciata dal Wall Street Journal dichiarando che anche la Russia dispone di proiettili del genere, riservandosi il diritto di impiegarli se saranno usati da Kiev.

“Abbiamo molte di queste munizioni, con uranio impoverito, e se loro (le forze armate dell’Ucraina ndr) dovessero usarle, ci riserviamo il diritto di usare le stesse munizioni”, ha detto Putin citato dall’agenzia Tass. Il capo del Cremlino ha aggiunto, durante un incontro con i corrispondenti di guerra, che Mosca possiede molte munizioni all’uranio impoverito finora mai utilizzate.

Nello specifico, le parole di Putin seguono le voci secondo cui l‘amministrazione Biden sarebbe pronta a fornire all’Ucraina ulteriori proiettili di uranio impoverito per armare i carri armati Abrams inviati dagli stessi Stati Uniti.

Come funzionano i proiettili all’uranio impoverito

In generale, l’uranio impoverito è più denso del piombo, il che lo rende un materiale efficace per i proiettili anticarro. Munizioni del genere, spesso utilizzate dai carri armati Abrams, sono noti per la loro elevata capacità di penetrazione e sono in grado di sfondare l’armatura dei carri armati, anche a distanze significative.

Quando un proiettile all’uranio impoverito colpisce il bersaglio, si accende all’impatto, perforando l’armatura del veicolo colpito e generando un’esplosione secondaria all’interno del bersaglio, distruggendolo.

Anche se alcuni veicoli corazzati russi, come il carro armato T-14, sono dotati di armature composite avanzate e sistemi di protezione progettati per mitigare la minaccia rappresentata dalle armi anticarro, comprese quelle che utilizzano l’uranio impoverito, i T-80 risulterebbero particolarmente sensibili alla minaccia. Fra l’altro, proprio i T-80  erano stati aggiornati per poter ottenere la capacità tecnica di sparare, a loro volta, proiettili simili.

La mossa degli USA

I massimi funzionari dell’amministrazione Biden sostengono che l’obiettivo degli Stati Uniti consista nel far effettuare all’Ucraina quanti più progressi possibili sul campo di battaglia, per mettere Kiev in una forte posizione negoziale in vista di futuri colloqui di pace. Ci sarebbe stato tuttavia un disaccordo all’interno del governo Usa sul modo migliore per sostenere le forze ucraine, comprendente anche la fornitura di munizioni a grappolo e altri armamenti.

In ogni caso, a gennaio la Casa Bianca ha accettato di fornire all’Ucraina 31 carri armati Abrams come parte di un’intesa più ampia, in cui Berlino e altri Paesi hanno accettato di inviare carri armati Leopard 2 di fabbricazione tedesca. Nel frattempo, la Gran Bretagna ha consegnato i carri armati Challenger all’Ucraina, insieme a proiettili perforanti all’uranio impoverito.

Per la cronaca, il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente ha affermato in un report ufficiale che la “tossicità chimica” del metallo presenta il maggior pericolo potenziale e “può causare irritazione della pelle, insufficienza renale e aumentare i rischi di cancro”.

I nuovi proiettili all’uranio impoverito potrebbero tuttavia dare all’Ucraina un vantaggio cruciale nelle battaglie tra tank, in vista della controffensiva in fase di svolgimento nel sud e nell’est del Paese.

Di Federico Giuliani. (Il Giornale/Inside Over)