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Il Wall Street Journal: gli Emirati Arabi Uniti pensano di lasciare l’OPEC

Secondo il quotidiano un dibattito interno degli Emirati Arabi Uniti sta valutando la prospettiva di lasciare l’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio

Dopo che il Wall Street Journal, in un lungo pezzo sulle difficoltà nei rapporti tra Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, ha ipotizzato che gli Emirati, penalizzati dalle quote produttive decise dall’Opec+, possano lasciare il cartello, i prezzi del petrolio hanno subito netto calo sul mercato. Il greggio Brent consegna a maggio cede 1,50 dollari a 83,25 dollari al barile, il Wti consegna ad aprile perde 1,41 dollari a 76,75 dollari al barile.

La decisione degli Emirati Arabi Uniti di lasciare l’organizzazione che rappresenta quasi il 38% della produzione mondiale totale di greggio, ridurrebbe i poteri del gruppo di fissare il prezzo del petrolio.

L’incertezza sulla partecipazione degli Emirati Arabi Uniti all’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio, Opec, arriva mentre la spaccatura tra gli Emirati Arabi Uniti e il leader dell’Opec, appunto l’Arabia Saudita, sembra allargarsi a causa della guerra nello Yemen.

I rapporti, secondo il Wall Street Journal,  si sarebbero inaspriti nell’ultimo anno, tra il presidente degli Emirati Arabi Uniti, lo sceicco Mohammed bin Zayed al Nahyan, e il principe Mohammed dell’Arabia Saudita, che spesso mancavano agli eventi in cui l’altro avrebbe dovuto essere presente.

Ma la spaccatura in realtà sarebbe iniziata prima, a metà del 2021, sui tagli alla produzione. Una spaccatura che, all’epoca, minacciava di affondare l’intero piano di tagli alla produzione del gruppo. Alcuni analisti credevano addirittura che il disaccordo tra i due pesi massimi dell’Opec potesse portare a una ripetizione della guerra dei prezzi del petrolio del 2020.

Gli Emirati Arabi Uniti producono attualmente più di 3 milioni di barili di greggio al giorno e sono il terzo produttore più prolifico dell’Opec.

Per quanto riguarda i mercati petroliferi, una frattura dell’Opec darebbe maggiore influenza sul mercato ai produttori non Opec, come Stati Uniti, Canada e Brasile e agli acquirenti di greggio come Cina, India e Giappone.

(Rai News)

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