L'actualité du Proche et Moyen-Orient et Afrique du Nord

«Con voi fino alla fine». Giorgia Meloni a Kiev incontra Zelensky

(Roma, 21.02.2023). Il premier, in lacrime, ha visitato Bucha e Irpin, due luoghi simbolo della guerra in Ucraina. E fa una promessa: « L’Italia sarà con voi fino alla fine ». Nel pomeriggio l’incontro con Zelensky

« Potete contare sull’Italia. Siamo con voi dall’inizio e lo saremo fino alla fine. Avete tutto il nostro il supporto ». Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha confermato il massimo sostegno del governo italiano per la causa ucraina. E lo ha fatto parlando direttamente da due luoghi simbolo della guerra scoppiata lo scorso 24 febbraio in Ucraina. Il premier ha infatti visitato Bucha e Irpin, città teatro di atroci massacri civili perpetuati da parte dell’esercito russo. Nel pomeriggio sempre nella capitale incontrerà il presidente Zelensky.

Kiev « è grata alla presidente Meloni per la sua leadership e per il suo impegno nel continuare a sostenere l’Ucraina », ha dichiarato all’Ansa il portavoce del ministero degli Esteri ucraino Oleg Nikolenko. « Contiamo sull’ulteriore pieno sostegno da parte dell’Italia nel vincere la pace per l’Ucraina, ristabilire la sua sovranità e integrità territoriale e portare la Russia a rispondere dei suoi crimini », ha aggiunto il funzionario ucraino, che ricorda come il suo Paese « accoglierebbe con favore il sostegno attivo di Roma per l’attuazione della formula di pace del presidente Zelensky » e il « progresso dell’integrazione dell’Ucraina nell’Unione europea e nella Nato ».

La commozione di Meloni

A Bucha, Meloni è stata accolta dal sindaco Anatoly Fedouk, il quale le ha raccontato nei minimi dettagli quello che è passato alla storia come il massacro della cittadina situata alle porte di Kiev. Sotto la pioggia battente, accompagnati da una traduttrice che riportava al premier le parole del primo cittadino, il capo del governo italiano ha ascoltato con commozione, prima di depositare due composizioni di fiori rossi in memoria delle vittime delle fosse comuni.

Meloni è stata omaggiata con una medaglia composta con le pallottole usate. Il presidente del Consiglio ha osservato con attenzione il dono ricevuto e letto con interesse, ad alta voce, l’incisione sul retro: « Città non conquistata ».

« Siamo in attesa del vostro sostegno per creare un tribunale speciale, la Russia è responsabile dell’aggressione, senza questa aggressione non ci sarebbero stati 77 mila casi di crimini di guerra, qui a Bucha e in tante città. Insieme potremo assicurare la giustizia a tutti gli ucraini, è una lotta giustizia non solo per tutto il mondo », ha spiegato a Meloni il procuratore generale dell’Ucraina, Andriy Kostin.

Ricordiamo che, ad aprile 2022, quando venne scoperto il massacro, le fosse comuni e le altre atrocità commesse dalle forze russe a Bucha, il mondo intero si strinse ancora di più attorno all’Ucraina. Da parte sua Mosca ha sempre negato la responsabilità di quei crimini parlando di una trappola mediaticà dell’Occidente.

Dopo Bucha la visita a Irpin

Terminata la visita a Bucha, Meloni si è spostata a Irpin. Il presidente del Consiglio ha consegnato alle autorità locali due generatori a supporto delle infrastrutture critiche, che sono parte di un lotto di 52, per oltre 660 mila euro offerti dal governo italiano all’Ucraina. Accolta dal sindaco, Meloni ha ascoltato dal primo cittadino il racconto della distruzione di quest’area rivolgendogli varie domande sulla popolazione e su quanto tempo serve per ricostruire la città. « Avendo i soldi – ha risposto il sindaco -,in due anni si può ricostruire tutta la città ».

Durante la sua visita il premier ha autografato la bandiera della città, con i colori dell’Ucraina, il giallo e il blu, lasciando la sua firma accanto a quella di altri leader che in questi mesi hanno visitato quest’area particolarmente colpita dalla guerra. « At your side! », ha scritto con un pennarello nero.

« Le nostre porte sono aperte », ha quindi affermato Meloni parlando con una delle autorità locali ucraina che sottolineava l’importanza dell’accoglienza da parte dell’Italia delle famiglie ucraine nelle prime fasi della guerra. « È diverso parlare di numeri o vedere a caldo la vita della gente distrutta senza che ci sia una ragione, abbiamo visto fiori e peluche: è diverso, vale la pena di vederlo », ha quindi concluso il premier prima di lasciare Irpin per tornare a Kiev, dove nelle prossime ore è previsto un faccia a faccia con Zelensky.

Di Federico Giuliani. (Il Giornale)

Recevez notre newsletter et les alertes de Mena News


À lire sur le même thème