Ucraina: stasera Volodymyr Zelensky a Parigi vedrà Macron e Scholz

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Fonti Ue confermano la visita di Zelensky domani a Bruxelles. Domani il leader ucraino parteciperà al Consiglio europeo, convocata anche una plenaria straordinaria del Parlamento europeo

Volodymyr Zelensky è atteso stasera a Parigi. Il capo di stato ucraino incontrerà l’omologo Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Scholz.

Quella di Zelensky nel Regno Unito è stata la seconda visita all’estero dall’inizio della guerra in Ucraina, dopo il viaggio negli Stati Uniti a dicembre.

Il cancelliere Olaf Scholz volerà a Parigi questa sera per incontrare il presidente ucraino e il suo omologo francese Emmanuel Macron. Lo riferisce l’emittente Ntv citando fonti informate a Berlino. Secondo quanto riferito, non è prevista alcuna visita di Zelensky a Berlino nell’ambito del suo viaggio, che oggi lo ha portato a Londra.

L’Eliseo ha confermato che il presidente francese Emmanuel Macron riceverà oggi a Parigi il presidente ucraino Zelensky, e il cancelliere tedesco, Olaf Scholz. Zelensky si recherà nella capitale francese dopo la visita a sorpresa di oggi nel Regno Unito.

Il presidente ucraino invece domani sarà a Bruxelles, come confermato a LaPresse dafonti europee qualificate. La visita, di cui si vocifera da giorni, è stata data per certa alla riunione degli ambasciatori Ue di questa mattina.

Ancora da capire come sarà articolata: il leader ucraino parteciperà di certo al Consiglio europeo, che potrebbe svolgersi in un’unica giornata, e a una plenaria straordinaria del Parlamento europeo, convocata per domani dalle 10 alle 11.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky – a quanto si apprende – chiederà domani al Consiglio Europeo che non vengano erette « barriere artificiali » all’ingresso dell’Ucraina nell’Ue. Kiev è convinta di poter andare molto più spedita di quanto accaduto in passato, per altri Paesi, nel suo percorso negoziale e che le condizioni geopolitiche siano profondamente diverse. Non appena l’Ucraina avrà soddisfatto le sette raccomandazioni avanzate lo scorso giugno dalla Commissione si dovranno quindi aprire formalmente i negoziati, evitando « prigionie burocratiche ».

(Rai News)