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Brasile: Lula licenzia il comandante dell’esercito Julio Cesar de Arruda

Dopo l’assalto ai palazzi istituzionali dell’8 gennaio a Brasilia, Lula aveva affermato di sospettare la collusione di « persone nelle forze armate ». Secondo un reportage del Washington Post, il comandante ha impedito l’arresto di alcuni bolsonaristi

Il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha licenziato il comandante dell’esercito, generale Julio Cesar de Arruda, due settimane dopo il tentativo di colpo di Stato dell’8 gennaio da parte di estremisti sostenitori dell’ex presidente Jair Bolsonaro: lo riportano media locali.

L’avvicendamento alla guida dell’esercito avviene in un clima di sfiducia tra il neo-presidente e alcuni settori delle forze armate dopo l’assalto alle sedi presidenziali, congressuali e della Corte Suprema a Brasilia.

Arruda sarà sostituito dal comandante militare del sud-est, il generale Tomás Miguel Ribeiro Paiva, che mercoledì scorso ha tenuto un discorso alle sue truppe chiedendo rispetto per i risultati elettorali, affermando: « È il governo del popolo. Alternanza di potere. È il voto, e quando votiamo, dobbiamo rispettare il risultato delle urne. Questa è la convinzione che dobbiamo avere, anche se non ci piace ».

Arruda aveva assunto il comando dell’esercito ad interim il 30 dicembre scorso ancora sotto il governo Bolsonaro, ed era stato confermato dal ministro della Difesa nominato da Lula, José Múcio Monteiro, il 6 gennaio. Il governo Lula non ha ancora spiegato il motivo della decisione.

Questa settimana il neo presidente brasiliano ha detto che i servizi di intelligence hanno fallito l’8 gennaio, quando gli edifici governativi a Brasilia sono stati presi d’assalto dai sostenitori dell’ex presidente di estrema destra Jair Bolsonaro. In precedenza, Lula aveva affermato di sospettare la collusione di « persone nelle forze armate » nell’insurrezione, durante la quale diverse migliaia di sostenitori di Bolsonaro hanno invaso e saccheggiato l’edificio del Congresso, il palazzo presidenziale e la Corte Suprema.

Secondo un reportage pubblicato on line il 15 gennaio dal Washington Post, il generale Júlio César de Arruda ha impedito l’arresto di alcuni esponenti pro-Bolsonaro, nella fase di assalto ai palazzi delle istituzioni di Brasilia. « Non arresterete le persone qui, ha detto l’alto comandante dell’esercito brasiliano, al nuovo ministro della Giustizia Flávio Dino, secondo due funzionari presenti », ha riportato il giornale americano.

(Rai News)

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