(Roma, 12.01.2023). Obiettivo della misura straordinaria, che non è stata mai firmata dall’allora presidente Jair Bolsonaro, era sospendere e di fatto rivedere il risultato elettorale favorevole al presidente Luiz Inacio Lula da Silva
Nel corso di una perquisizione presso l’abitazione dell’ex ministro della Giustizia del Brasile, Anderson Torres, la Polizia federale (Pf) ha trovato una bozza di decreto presidenziale che stabiliva lo “stato di difesa” presso il Tribunale superiore elettorale (Tse). Lo riferisce in esclusiva il quotidiano “Folha de Sao Paulo”. Obiettivo della misura straordinaria, che non è stata mai firmata dall’allora presidente Jair Bolsonaro, era sospendere e di fatto rivedere il risultato elettorale favorevole al presidente Luiz Inacio Lula da Silva. La polizia ha trovato il documento in un armadio in casa dell’ex ministro di cui è già stato ordinato l’arresto per le responsabilità nell’ambito dell’invasione e depredazione dei palazzi istituzionali avvenute domenica 8 gennaio a Brasilia.
La Costituzione federale prevede che il presidente della Repubblica, sentiti il Consiglio della Repubblica e il Consiglio di difesa nazionale, possa decretare “lo stato di difesa per conservare o ristabilire tempestivamente l’ordine pubblico o la pace sociale minacciati da gravi ed imminenti dissesti istituzionali o colpiti da calamità di natura di grandi proporzioni”. Il decreto, deve essere inviato al congresso entro 24 ore successive ed essere sottoposto all’approvazione a maggioranza assoluta.
Il giudice della Corte suprema del Brasile, Alexandre de Moraes, ha ordinato l’arresto di Torres il 10 gennaio. Attualmente il politico si trova a Orlando, negli Stati Uniti, in ferie. Torres era il responsabile della sicurezza a Brasilia quando la scorsa domenica migliaia di sostenitori del presidente Bolsonaro hanno invaso gli edifici del parlamento, della Corte suprema e della presidenza della Repubblica. Il governatore lo aveva immediatamente sollevato dall’incarico, prima di essere egli stesso sospeso per 90 giorni dalla Corte suprema. L’avvocatura dello Stato aveva chiesto l’arresto di Torres e in mattinata il commissario di governo per la sicurezza pubblica nel Distretto federale, Ricardo Cappelli, aveva accusato apertamente Torres di aver sabotato il piano di sicurezza definito per la manifestazione di domenica a Brasilia, sfociata in atti vandalici contro i palazzi del potere.