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Afghanistan: raid contro l’ISIS-K, 8 morti

(Roma, Parigi, 05.01.2023). In Afghanistan, almeno 8 persone sono state uccise e 7 arrestate a seguito di raid delle autorità talebane condotti in nascondigli del gruppo militante dello Stato Islamico. A dichiararlo, giovedì 5 gennaio, è stato un portavoce dei Talebani, Zabihullah Mujahid.

Nell’annunciare le nuove azioni contro l’organizzazione terroristica attiva nel Paese centro-asiatico, nota come la Provincia dello Stato Islamico Khorasan (ISIS-K o ISKP), Mujahid ha dichiarato: “Tali membri hanno svolto un ruolo principale nell’attacco all’hotel cinese e hanno aperto la strada ai membri stranieri dell’ISKP per arrivare in Afghanistan”. Gran parte delle scorte di armi ed esplosivi sono state requisite dalle forze di sicurezza durante l’operazione, ha spiegato il portavoce talebano. Tali sviluppi sono arrivati dopo che, il 2 gennaio, lo Stato Islamico aveva rivendicato la paternità dell’attacco che, il giorno prima, aveva colpito l’aeroporto di Kabul. Secondo quanto appreso dalla dichiarazione dell’ISKP, l’attentato aveva provocato la morte di 20 persone, ferendone 30. Il Ministero degli Interni dell’amministrazione talebana aveva respinto il bilancio delle vittime reso noto dall’ISKP, aggiungendo che sarebbero stati forniti dettagli ufficiali in merito. Per quanto riguarda l’attacco all’hotel cinese, Mujahid stava facendo riferimento all’incursione del 12 dicembre 2022, rivendicata dall’ISKP. Gli attentatori avevano preso di mira il Longan Hotel, situato nella zona centrale di Shar-e-Naw della capitale Kabul, ferendo almeno 18 persone. Essendo l’hotel di proprietà cinese, l’attacco aveva spinto il governo di Pechino a esortare i propri cittadini a lasciare l’Afghanistan. L’avviso aveva rappresentato una battuta d’arresto per i governanti talebani, che cercano di attirare investimenti stranieri nella speranza di arrestare la spirale di crisi economica in cui verte il Paese.

Dalla presa di potere dei Talebani, il 15 agosto 2021, è possibile affermare che se, da una parte, sono diminuiti gli attacchi contro obiettivi governativi, dall’altra è stato registrato un aumento delle incursioni dell’ISIS-K. Funzionari talebani insistono sul fatto che le loro forze hanno sconfitto il gruppo, ma più osservatori affermano che l’ISIS-K rappresenta una sfida chiave per la sicurezza dei nuovi governanti dell’Afghanistan. A febbraio 2022, gli Stati Uniti avevano offerto fino a 10 milioni di dollari per informazioni che rivelassero l’ubicazione o l’identificazione di Sanaullah Ghafari, il leader dell’ISIS-K. L’ISIS-K è stato fondato nel 2015 da ex membri dei talebani pakistani, prevalentemente attivi nella parte nord-orientale dell’Afghanistan. Si tratta di un movimento più piccolo, più recente e che abbraccia una versione più violenta dell’Islam rispetto ai talebani.

Secondo quanto reso noto dal New York Times, nel 2016, un anno dopo la fondazione, l’ISIS-K era composto da 3.000-4.000 combattenti. Tale cifra, il massimo mai raggiunto dal movimento, è stata dimezzata dopo che il gruppo era stato preso di mira dagli attacchi aerei americani e dai raid dei commando afghani, durante la missione USA e NATO in Afghanistan. Secondo un rapporto del Center for Strategic and International Studies, l’ISIS-K “ignora i confini internazionali” e “immagina che il suo territorio trascenda gli Stati nazionali come l’Afghanistan e il Pakistan”. Il nome Khorasan si traduce in “Terra del Sole”. Stando al Center for Strategic and International Studies, Khorasan si riferisce a una regione storica che comprende parti dell’Iran, dell’Afghanistan e del Pakistan. Come altri gruppi terroristici, l’ISIS-K ha preso di mira le forze statunitensi, i loro alleati e i civili. Tuttavia, a differenza di altri gruppi militanti, l’ISIS-K ha combattuto apertamente con altre organizzazioni estremiste islamiche, come i Talebani. In effetti, l’ISIS-K è stato per lo più un attore antagonista dei Talebani, con i due gruppi che hanno combattuto nell’Afghanistan orientale. Il 25 agosto 2021, i leader dell’ISIS-K avevano denunciato la presa di potere dei Talebani in Afghanistan, affermando che la versione del governo islamico del gruppo non era sufficientemente dura. Dal 2017, secondo gli esperti, l’ISIS-K è stato responsabile di circa 250 scontri con le forze di sicurezza statunitensi, afghane e pakistane.

(Sicurezza Internazionale)

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