Gli occhi (e le orecchie) di Londra a Cipro

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(Roma, 17 Dicembre 2022). A Cipro il tempo sembra essersi fermato a un periodo in cui, in Europa, esisteva un “muro” che divideva due blocchi contrapposti: quello sovietico e quello occidentale facente capo agli Stati Uniti.

L’isola, situata nel Mediterraneo Orientale, è infatti divisa dalla Linea Verde, un confine rappresentato da una striscia smilitarizzata istituita dall’Onu nel 1974 lungo la linea del cessate il fuoco che si stabilì dopo l’intervento militare nell’isola da parte dell’esercito turco. L’area si estende lungo 180 chilometri e divide Cipro in una parte meridionale a maggioranza greco-cipriota ed una settentrionale a maggioranza turco-cipriota, attraversando la stessa capitale Nicosia. L’amministrazione britannica dell’isola terminò nel 1960 ma l’isola entrò a far parte del Commonwealth nel 1961 e ancora oggi Londra possiede delle importanti porzioni di territorio in cui ha stabilito una presenza militare costante.

Il Regno Unito ha infatti una base aereonavale ad Akrotiri, dove hanno sede il 903esimo Expeditionary Air Wing (operante con diversi tipi di elicotteri e velivoli da trasporto) e l’84esimo Squadron (coi Bell 412) della Royal Air Force (Raf) ma l’aeronautica inglese, a rotazione, distacca i suoi cacciabombardieri Typhoon per le operazioni in Medio Oriente. Da Akrotiri, a volte, operano anche gli RC-135 – velivoli da spionaggio elettronico o Elint – che effettuano missioni nel Mar Nero e saltuariamente sono stati osservati atterrare anche i velivoli spia statunitensi U-2/TR-1, anch’essi impegnati nella sorveglianza del confine orientale della Nato e nei pattugliamenti sul Mar Nero. Gli U-2, partendo da Akrotiri, sono stati usati dagli Stati Uniti anche per effettuare missioni sulle posizioni di Hezbollah in Libano (nome in codice Cedar Sweep), per raccogliere informazioni da passare (anche) all’intelligence libanese in modo da aiutare Beirut a rintracciare i militanti di Hezbollah. Allo stesso modo, gli U-2 hanno raccolto informazioni volando sulla Turchia e sul nord dell’Iraq, e le informazioni raccolte sono state segretamente fornite alle autorità turche in un’operazione denominata Highland Warrior.

Akrotiri ospita anche una guarnigione di soldati appartenenti al Secondo Battaglione del Reggimento Yorkshire che si unisce alle forze presenti nell’altro grosso presidio dell’isola, quello di Dhekelia, e va a comporre quello che si chiama British Forces Cyprus (o Bfc) ovvero il contingente militare britannico dell’isola che conta circa 3500 soldati e 7mila civili. A Dhekelia, in particolare, nel 2022 è stato schierato il Primo Battaglione del Reggimento “Princess of Wales”.

Pochi sanno, però, che circa 20 chilometri a nord-est dell’abitato di Dhekelia, esiste una particolare installazione militare deputata allo spionaggio. Si tratta di Ayios Nikolaos Station, subordinata al Gchq (Government Communication Headquarters) britannico che è operativa dal termine della Seconda Guerra Mondiale.

Lo spionaggio britannico, utilizzando le installazioni sull’isola, è in grado di intercettare 14 cavi sottomarini che passano da Cipro e collegano l’Europa e il Nord Africa col Medio Oriente, avendo accesso così a decine di milioni di e-mail, telefonate, messaggi istantanei e altro traffico che passa sul web.

stazione di ascolto è come decine di altre che fanno parte della rete Echelon, il programma di sorveglianza (Sigint/Elint) gestito dai cinque stati firmatari dell’accordo di sicurezza Ukusa (Australia, Canada, Nuova Zelanda, Regno Unito e Stati Uniti) noto anche come Five Eyes, e consiste di parabole satellitari, antenne ed edifici operativi.

Il Regno Unito e gli Stati Uniti, che utilizzano le installazioni di spionaggio sull’isola, sono in grado di osservare e captare dati in tutto il Mediterraneo Centro Orientale e nel Medio Oriente. In particolare, se guardiamo alla mappa dei vitali cavi sottomarini, si nota che Cipro è al centro di numerosi snodi, rendendola un sito naturale per spiare le comunicazioni da e verso il Medio Oriente: dalla Libia, dall’Egitto, dalla Grecia, dall’Italia verso Israele, Siria, Turchia e viceversa. Risulta che gli inglesi siano in grado di monitorare i cavi sottomarini grazie a un accordo stipulato con Nicosia al momento dell’indipendenza dell’isola nel 1960.

Oltre a varie antenne ad alta frequenza (HF) utilizzate per intercettare principalmente segnali militari e diplomatici da tutto il mondo, Ayios Nikolaos ospita anche un HF Direction Finder che consente di triangolare, individuare e analizzare le trasmissioni entro un raggio di migliaia di chilometri, consentendo così la costruzione di una mappa elettronica virtuale di movimenti di truppe e attività simili. Anche se l’importanza Sigint di Echelon è diminuita drasticamente durante l’ultimo decennio a causa dell’ampio uso delle comunicazioni in fibra ottica, le installazioni di questo tipo continuano a proliferare, e nella stessa Cipro ci sono altre postazioni di ascolto sempre operate da personale britannico e statunitense.

Non lontano dalla cittadina di Episkopi, sul monte Troodos, esiste un’installazione il cui ruolo principale, secondo il Ministero della Difesa, è quello di fornire comunicazioni satellitari sicure, che fa parte della base radar del monte Olimpo.

Da ultimo, accanto al lago salato di Akrotiri, si trova una serie di antenne “a tenda”, nome in codice Pluto, che è un radar con capacità oltre l’orizzonte (Over The Horizon – Oth) alto 100 metri e largo 200 da 1 Mw di potenza in grado di rilevare velivoli e missili a lunghissima distanza, arrivando a toccare parti di territorio della Federazione Russa. Sino al 2008 sappiamo che a Cipro era attiva anche una “number station” britannica, operata dall’MI6, ma da allora è rimasta silente, pertanto si ipotizza che lo spionaggio di Londra abbia trovato un modo più efficace e “silente” per comunicare coi suoi agenti nell’area.

Di Paolo Mauri. (Inside Over)