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Medio Oriente: gli USA condannano il riavvicinamento di Hamas al governo siriano

(Roma, 21 ottobre 2022). « L’apertura del regime di Assad a questa organizzazione terroristica non fa che rafforzare il suo isolamento » ha spiegato il portavoce del dipartimento di Stato Usa, Ned Price

Gli Stati Uniti hanno condannato qualsiasi normalizzazione dei rapporti tra il movimento palestinese Hamas, al potere nella Striscia di Gaza, e il governo della Siria guidato dal presidente Bashar al Assad. E’ quanto emerso durante una conferenza stampa del portavoce del dipartimento di Stato Usa, Ned Price. “L’apertura del regime di Assad a questa organizzazione terroristica non fa che rafforzare il suo isolamento”, ha spiegato Price. “Il riavvicinamento tra i due va contro gli interessi dei palestinesi e mina gli sforzi internazionali per combattere il terrorismo, nella regione e non solo”, ha proseguito Price, secondo il quale gli Stati Uniti “continueranno ad opporsi a qualsiasi sostegno volto a riabilitare il regime di Assad”.

Lo scorso 19 ottobre, il presidente siriano Assad ha ricevuto a Damasco una delegazione composta dai rappresentanti di diversi gruppi palestinesi, tra cui Hamas, per discutere dei risultati del recente incontro che si è svolto ad Algeri e che ha visto la firma di una “dichiarazione di riconciliazione”. Secondo quanto reso noto dall’agenzia di stampa siriana “Sana”, in questa occasione, Assad ha evidenziato l’importanza del recente dialogo tra i diversi gruppi e ha ribadito il sostegno della Siria alla causa palestinese. “Questo dialogo è il punto di partenza per servire il popolo palestinese e affrontare l’occupazione”, ha spiegato il presidente siriano. A sua volta, la delegazione palestinese ha ribadito il suo sostegno a Damasco.

In base a quanto riferito dal quotidiano panarabo “Al Quds al Arabi”, il capo dell’ufficio per le relazioni arabe e islamiche di Hamas, Khalil al Haya, ha affermato che l’incontro con Assad è stato un evento “storico e positivo”. “Stiamo ripristinando le nostre relazioni con la Siria con il consenso dei nostri leader e con convinzione, e abbiamo superato il passato”, ha proseguito Al Haya, spiegando che l’incontro è “una risposta naturale della resistenza siriana e del presidente per comunicare all’occupazione e ai progetti sionisti che prendono di mira la causa palestinese che siamo uniti”. “La Siria sostiene la causa dei palestinesi. Abbiamo assicurato al presidente Assad che siamo con loro contro gli attacchi provenienti dall’esterno”, ha concluso.

Hamas era uno dei più stretti alleati di Assad, ma ha lasciato la Siria nel 2012 chiudendo il suo ufficio a Damasco dopo lo scoppio della guerra civile a seguito della repressione delle manifestazioni legate alla primavera araba in cui militavano anche esponenti dei Fratelli musulmani, movimento a cui il gruppo palestinese al potere nella Striscia di Gaza si ispira. La visita di due giorni a Damasco arriva dopo la firma di un accordo tra i rappresentanti di 14 gruppi palestinesi che, riuniti in Algeria, hanno siglato una “dichiarazione di riconciliazione” che ha preso il nome di “Dichiarazione di Algeri”, con cui le fazioni si sono impegnate a porre fine alle divergenze interne e a organizzare elezioni presidenziali e legislative in tutti i territori palestinesi, Cisgiordania, Gerusalemme e Striscia di Gaza inclusi, entro un anno. Di recente, il movimento palestinese aveva annunciato di voler normalizzare i rapporti con Damasco visti i “rapidi sviluppi regionali e internazionali che circondano la nostra causa e la nostra nazione”.

(Nova News)

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