(Roma, 20 agosto 2022). Mohammad bin Abdulkarim al Issa in un’intervista ad « Agenzia Nova » racconta il lavoro svolto in questi anni per contrastare le ideologie estremiste diffuse dallo Stato islamico e Al Qaeda
Il dialogo avvicina le persone, rafforza l’amore e rivela le verità, eliminando le incomprensioni. Lo ha dichiarato ad “Agenzia Nova”, il segretario generale della Lega musulmana mondiale (Muslim World League, Mwl) già ministro della Giustizia dell’Arabia Saudita, Mohammad bin Abdulkarim al Issa, in questi giorni in Italia per partecipare al “Meeting per l’amicizia fra i popoli” di Rimini dove interverrà domani. Ampiamente riconosciuto come una delle voci più influenti a livello globale dell’Islam moderato, Al Issa guida dall’agosto del 2016 la Lega musulmana mondiale, un’organizzazione non governativa con sede alla Mecca che rappresenta gli aderenti alla fede islamica in tutto il mondo. Al Issa è stato un pioniere in questi anni nella costruzione di nuove relazioni tra comunità, fedi e nazioni diverse, impegnandosi attivamente nella lotta contro l’antisemitismo, l’islamofobia e l’incitamento all’odio, incontrando personalità di spicco del mondo religioso, tra cui papa Francesco.
Nell’intervista ad “Agenzia Nova”, Al Issa affronta l’importanza del dialogo tra persone di fedi differenti in un mondo caratterizzato sempre di più dal pluralismo religioso all’interno di Paesi e comunità, sottolineando la necessità della diffusione “di una cultura” del dialogo. “La diffusione della cultura del dialogo nasce da alcuni fattori che mirano a rafforzare questa cultura con iniziative a livello governativo e nell’istruzione dei giovani. Alcuni Paesi hanno già formato delle istituzioni per diffondere la cultura del dialogo e ci sono centri a livello mondiale dedicati al dialogo interreligioso”, afferma Al Issa. “Senz’altro la famiglia ha una responsabilità nella formazione nei bambini di una mentalità aperta e consapevole dell’importanza del dialogo e del rispetto dell’altro”, osserva il segretario generale della Lega musulmana mondiale, secondo cui un altro pilastro è rappresentato dall’istruzione che deve lavorare su due aspetti: la qualità dei programmi di studio e quella degli insegnanti. Per Al Issa è importante anche formare piattaforme di dialogo virtuali dedicate agli studenti. “Occorre formare gli studenti al dialogo in tutte le fasi del loro percorso scolastico”, sottolinea il segretario generale della Mwl. “Senza dubbio il dialogo tra individui è importantissimo, ma serve consapevolezza delle regole, delle virtù e delle circostanze del dialogo, altrimenti si avrà uno scontro e non un dialogo. Noi abbiamo bisogno di un dialogo civile in cui ognuno rispetta l’altro. Il dialogo avvicina le persone, rafforza l’amore e rivela le verità, rimuovendo le incomprensioni. Per questo, nel dialogo, si scoprono molti aspetti reciproci e vengono rimossi i malintesi”, afferma Al Issa.
Nell’intervista, Al Issa descrive alcune delle iniziative promosse di recente dalla Lega musulmana mondiale, tra tutte “Il Forum sui valori comuni tra i seguaci delle religioni” che si è tenuto lo scorso 11 maggio nella capitale saudita Riad e al quale hanno partecipato i rappresentanti di 88 Paesi. Il Forum ha avuto il sostegno del Vaticano, dei leader delle chiese evangeliche, di rabbini riconosciuti a livello internazionale e di altri personaggi di rilevo, tra cui: il segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin; il patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I; l’arcivescovo della Chiesa ortodossa ucraina, Ivan Zoria; il presidente del Congress of christian leaders, Johnnie Moore Jr. Tra i partecipanti all’evento anche esponenti dell’induismo e del buddismo. “Gli incontri tra i leader di varie religioni organizzati nel mondo musulmano, come quello di Riad, sono avvenimenti che rafforzano la coalizione per il dialogo comune”, afferma Al Issa, spiegando che “il Forum di Riad conferma la necessità di costruire ponti di dialogo tra culture diverse”. Il segretario generale della Lega musulmana mondiale sottolinea alcune delle conclusioni e raccomandazioni inserite nella dichiarazione finale dell’evento di Riad e concordate da tutti i partecipanti. Tra le raccomandazioni, il lancio di un evento globale denominato “Forum della diplomazia religiosa per la costruzione di ponti”, l’invito all’Assemblea generale delle Nazioni Unite a proclamare una giornata internazionale per i “Valori umani comuni” e l’avvio di piani per la redazione di una “Enciclopedia dei valori umani comuni” a cui lavoreranno esponenti di tutte le religioni. Al Issa ricorda inoltre che al Forum i partecipanti hanno sottolineato l’importanza di tener conto delle differenze peculiari di ogni religione e cultura, considerandolo un “fatto umano che bisogna rispettare”.
Mohammad al Issa sottolinea inoltre il lavoro svolto dalla Lega musulmana mondiale per contrastare le ideologie estremiste diffuse dal Daesh (acronimo in arabo per Stato islamico dell’Iraq e del Levante) e da Al Qaeda. “Noi lottiamo contro le idee di Daesh con altre idee. Daesh ha delle ideologie che vuole diffondere tra i giovani nel mondo musulmano. Noi affrontiamo queste idee, ne chiariamo le falsità e sveliamo la verità. La lotta all’ideologia parte dalle radici e sradicare queste radici ideologiche è molto importante”, afferma Al Issa. “Noi pensiamo che Daesh e Al Qaeda abbiano perso tantissimo in questa sfida”, ha aggiunto il segretario generale della Lega musulmana mondiale, secondo cui i due gruppi terroristici hanno attirato a sé le simpatie di molti giovani “che non sono consapevoli delle verità religiose, facendo leva sull’emotività religiosa”.
Al Issa ricorda che la metà dei militanti di Daesh provengono da Paesi europei, una “quantità enorme”. In questo contesto, secondo il segretario generale della Lega musulmana mondiale è necessario “proteggere queste persone con idee corrette”. L’Islam politico, aggiunge Al Issa, “rappresenta un dilemma essenziale nel pensiero dei giovani musulmani”. Infatti, “la religione non può essere limitata per fini politici ristretti. Dio ha creato la religione come misericordia per tutto il mondo, non per motivi politici, o scontri di cultura e civiltà. Non ha creato la religione per incitare all’invidia, all’odio e alla violenza”. Al Issa ricorda, in questo senso, l’importanza storica della “Carta della Mecca” il documento sottoscritto nel 2019 da oltre 1.200 muftì e leader religiosi provenienti da 139 Paesi. “Tutti hanno firmato. È stato un avvenimento che non era mai accaduto nel mondo musulmano”, sottolinea Al Issa ricordando l’importante evento promosso dalla Lega musulmana mondiale. “In questa riunione vi erano anche religiosi e teologi molto conservatori. Io avevo dei timori, ma hanno accettato anche loro la carta della Mecca. Questa è stata una vittoria per noi”, afferma Al Issa. Un altro punto storico della “Carta della Mecca” è stata la partecipazione non solo dei sunniti, ma di tutte le 27 scuole di pensiero dell’Islam, compresi gli sciiti. “All’evento erano presenti oltre 4.500 intellettuali musulmani. Le più grandi aule della Mecca non hanno potuto accogliere tutte queste persone. Ciò che meraviglia ancora di questa Carta è che le altre religioni l’hanno accolta e sostenuta”, racconta Al Issa.
Nel settembre 2017, il segretario generale della Lega musulmana mondiale ha incontrato in Vaticano papa Francesco e il defunto cardinale Jean-Louis Tauran, allora presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso. In merito al rapporto tra la Lega musulmana mondiale e la Chiesa cattolica, Al Issa afferma: “Noi siamo molto amici del Vaticano. Noi siamo d’accordo con loro su tutti i punti di vista che riguardano la pace. Apprezziamo tutti gli sforzi che svolge il Papa. Francesco è molto amato nel mondo musulmano e preghiamo per lui affinché abbia una lunga vita”. In merito alla sua partecipazione al Meeting di Rimini, Al Issa precisa che il suo intervento si concentrerà sulla presentazione del saggio “Il senso religioso” scritto nel 1986 dal defunto fondatore del movimento di Comunione e liberazione, don Luigi Giussani, “un sacerdote e intellettuale cattolico di grande calibro che ha conciliato la spiritualità con la ragione”. “Questo libro – aggiunge – non è considerato solo un testo di religione, ma un libro umano ed esprime questo pensiero profondo dell’autore”.
Rispondendo a una domanda sulla possibilità di una riconciliazione, tra l’Iran (principale promotore dell’islam sciita) e Paesi sunniti come l’Arabia Saudita che possa finalmente porre fine alle tensioni regionali e ai conflitti regionali, in particolare la guerra in Yemen, Al Issa sottolinea: “La Lega musulmana mondiale non rappresenta la politica, noi parliamo di pace, uno dei nostri obiettivi è diffondere la pace. Se il settarismo religioso finisce tutto si risolve. Il conflitto è nel settarismo, ovvero nell’impiegare la religione per altri obiettivi politici, economici, per imporre un’autorità o un potere, per espandersi, per diffondere idee religiose con le armi e la paura”. Al Issa aggiunge: “Parlando in qualità di cittadino saudita, non da segretario generale della Lega musulmana mondiale, voglio dire che l’Arabia Saudita è un Paese pacifico. Desidera la pace nel mondo e la lunga storia del Regno lo conferma. Per quanto riguarda la guerra nello Yemen assistiamo a un colpo di Stato contro il governo legittimo da parte di una setta religiosa che voleva governare con la forza sostenuta da potenze esterne. Anche qui la motivazione va ricercata nel settarismo religioso. Ha minacciato tutti i Paesi vicini e il governo riconosciuto ha chiesto l’aiuto della Coalizione araba a guida saudita. L’Arabia Saudita non vuole la guerra, nessun Paese pacifico vuole la guerra. L’Arabia Saudita è favorevole a qualsiasi iniziativa per la pace e la sostiene”.