Afghanistan: morte di Al Zawahiri, il portavoce dei talebani condanna l’attacco USA

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Il portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid, ha definito l’attacco con droni in cui è morto il leader di Al Qaeda, Ayman al Zawahiri, una violazione dei “principi internazionali” e dell’accordo di Doha del 2020 sul ritiro delle truppe statunitensi dall’Afghanistan. In un comunicato stampa diffuso sul suo profilo Twitter, Mujahid precisa che l’attacco con droni è avvenuto nella zona di Shirpur, a Kabul. Il presidente statunitense, Joe Biden, ha annunciato nella serata di ieri che sabato scorso, 30 luglio, gli Stati Uniti hanno completato con successo un attacco aereo in Afghanistan, uccidendo Ayman al Zawahiri, leader di Al Qaeda e braccio destro di Osama bin Laden ai tempi dell’attentato alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001.

“Al Zawahiri era stato direttamente coinvolto nell’organizzazione dell’11 settembre e di dozzine di altri attacchi, compresi i bombardamenti delle ambasciate statunitensi in Kenya e in Tanzania: dopo la morte di bin Laden è subentrato al suo posto come leader di Al Qaeda, di cui coordinava i vari rami in giro per il mondo”, ha detto, aggiungendo che anche nelle ultime settimane al Zawahiri aveva invocato a più riprese nuovi attacchi contro gli Stati Uniti e i loro alleati. “Ora giustizia è fatta, e il mondo non dovrà più temere questo pericoloso terrorista: ancora una volta, abbiamo dimostrato di essere capaci e determinati a difendere i nostri cittadini da chi vuole farci del male”, ha continuato, spiegando che l’intelligence Usa aveva localizzato il leader di Al Qaeda quest’anno, dopo che si era spostato a Kabul, in Afghanistan, per riunirsi con i suoi familiari. “Dopo attente valutazioni e verifiche, ho autorizzato la sua eliminazione: l’operazione è stata un successo, senza vittime tra i suoi familiari o altri civili”, ha concluso.

(Nova News)