(Roma, 26 luglio 2022). Il salto di specie del coronavirus sarebbe avvenuto a novembre nel mercato ittico di Wuhan: la conferma in due ricerche pubblicate su Science
A due anni dall’inizio della pandemia di coronavirus non sembrano esserci dubbi sull’innesco dell’epidemia, che sarebbe partita dal mercato ittico di Wuhan. A questa conclusione sarebbero giunti un gruppo di ricercatori dello Scripps Research Institute di La Jolla, che dopo ulteriori analisi è giunto a questa conclusione. I risultati sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica Science e ricalcano studi già effettuati in precedenza, allontanando ulteriormente le ipotesi della fuga dal laboratorio.
« I nostri risultati forniscono la prova che il mercato di Wuhan è stato il primo epicentro della pandemia di Covid-19 e suggeriscono che SarsCoV2 è probabilmente emerso dal commercio di fauna selvatica in Cina », si legge nell’articolo della rivista Science. La ricerca ha ricostruito le prime fasi della pandemia, concentrandosi sulla distribuzione dei primi casi noti nell’uomo, di quelli nei mammiferi sensibili a SarsCoV2 e collegandoli a campioni positivi prelevati nell’ambiente, per esempio nelle gabbie.
La paziente zero ? Al mercato di Wuhan
Gli scienziati di La Jolla hanno seguito le ricostruzioni che portavano al Huanan Seafood Wholesale Market di Wuhan, anche se « gli eventi a monte del mercato, così come le circostanze esatte all’interno mercato, rimangono oscuri », precisano i ricercatori. « I nostri risultati forniscono la prova che il mercato di Wuhan è stato il primo epicentro della pandemia di Covid-19 e suggeriscono che SarsCoV2 è probabilmente emerso dal commercio di fauna selvatica in Cina », spiegano gli scienziati.
In contemporanea con lo studio del gruppo di ricerca dello Scripps Research Institute, sullo stesso numero di Science ne è stato pubblicato un altro che, invece, aveva come obiettivo dal ricostruzione dell’albero genealogico di SarsCoV2 risalendo ai primi due lignaggi del virus. Il cammino genetico a ritroso dei ricercatori è riuscito a concludere che il virus SarsCoV2 è stato probabilmente trasferito per la prima volta dall’animale all’uomo tra il 23 ottobre e l’8 dicembre 2019. Gli studiosi sono ancora più precisi nell’indicare intorno al 19 novembre la data del primo passaggio di specie ma ce ne sono stati anche altri nei giorni successivi.
« Questi risultati indicano che è improbabile che SarsCoV2 sia circolato ampiamente negli esseri umani prima di novembre 2019 e definiscono la finestra stretta tra quando SarsCoV2 si è trasferito per la prima volta negli esseri umani e quando sono stati segnalati i primi casi di Covid-19 », conclude lo studio. « I ricercatori non hanno rinvenuto alcun sostegno all’ipotesi che il coronavirus sia sfuggito da un laboratorio della città. « Quando si guarda all’insieme delle prove, emerge un quadro straordinariamente chiaro del fatto che la pandemia è iniziata al mercato », afferma Michael Worobey, biologo evoluzionista della University of Arizona e co-autore dei due studi », conclude lo studio.
Di Francesca Galici. (Il Giornale)