(Roma, 23 luglio 2022). Secondo il premier ungherese « il compito dell’Occidente non è schierarsi dalla parte degli ucraini, ma porsi come mediatore »
La Russia non attaccherà mai la Nato: questa è una forma di propaganda ucraina affinché l’Alleanza si schieri al loro fianco. Lo ha detto il premier ungherese, Viktor Orban, in un discorso all’università estiva di Bálványos. “Il nostro punto di partenza è che la Nato è molto più forte della Russia: la Russia non attaccherà mai la Nato. Quella è una linea di propaganda dalla parte dell’Ucraina. Comprensibile. Vogliono che la Nato si schieri con loro”, ha detto Orban. “Noi continueremo a sostenere che questa non è la nostra guerra”, ha detto il premier ungherese.
La Russia, ha evidenziato il primo ministro, ha chiesto delle garanzie di sicurezza “molto chiare” sull’Ucraina e l’Occidente “le ha respinte”. “I russi Hanno chiesto che l’Ucraina non dovrebbe mai essere un membro della Nato e che dovrebbe essere l’Ucraina dirlo e la Nato a garantirlo alla Russia. L’Occidente ha rifiutato questa offerta”, ha detto Orban. Successivamente, è stato annunciato “che la Nato porterà avanti una politica della porta aperta e decideremo se vogliamo accoglierli o meno. Ciò ha spinto i russi a cercare di far rispettare con la forza delle armi le richieste di sicurezza che avevano precedentemente cercato di ottenere attraverso la negoziazione”, ha detto il premier ungherese sottolineando come “il compito dell’Occidente non è schierarsi dalla parte degli ucraini, ma porsi come mediatore tra russi e ucraini”.
“Non ci sarà pace tra Russia e Ucraina, chi l’aspetta aspetta invano. Non ci sarà pace finché non ci sarà un negoziato di pace tra Russia e Stati Uniti”, ha detto il premier. “Gli ucraini non stanno vincendo la guerra contro i russi. Le sanzioni non destabilizzeranno la Russia. L’Europa è in crisi economica e politica, molti governi sono caduti e a breve arriverà l’autunno. Il mondo non è con noi, ma dimostrativamente contro di noi”, ha detto Orban. “La capacità degli Stati Uniti di invitare i popoli a schierarsi con i ‘buoni’, non c’è più. I cinesi, gli indiani, i brasiliani, il Sudafrica, il mondo arabo, la maggior parte dell’Africa non sono disposti a partecipare a questa guerra” e questo “perché hanno i loro problemi da affrontare e risolvere”.