Medio Oriente: Arabia Saudita organizza vertice regionale con Stati Uniti il 16 luglio

0
264

L’Arabia Saudita ha annunciato l’organizzazione a Gedda di un vertice congiunto il 16 luglio tra i sei Paesi del Golfo, Egitto, Giordania, Iraq e Stati Uniti (Ccg+3). Lo riferisce il ministero degli Esteri saudita in una breve nota sul suo profilo Twitter. Il vertice si terrà in occasione della visita del presidente degli Stati Uniti Joe Biden in Arabia Saudita prevista dal 15 al 16 luglio prossimo, seconda tappa del viaggio in Medio Oriente che inizierà il 13 luglio in Israele. Secondo quanto riferisce la stampa israeliana, Biden si recherà da Tel Aviv direttamente all’aeroporto di Gedda vertice a cui parteciperà Biden, una rotta usata raramente che richiede l’approvazione saudita e rappresenta un piccolo passo verso la normalizzazione con lo stato ebraico. Durante la sua permanenza in Arabia Saudita Biden dovrebbe incontrare per la prima volta l’erede al trono saudita, Mohammed bin Salman.

Secondo quanto affermato dalla Casa Bianca, gli incontri in Arabia Saudita riguarderanno la tregua mediata dalle Nazioni Unite in Yemen, ampliando la cooperazione economica e di sicurezza regionale, scoraggiando le minacce dall’Iran, promuovendo i diritti umani e garantendo la sicurezza energetica e alimentare globale. In particolare, sempre secondo quanto riportano i media israeliani, l’amministrazione Biden sta lavorando per formare un’infrastruttura di difesa congiunta tra Israele e i suoi vicini arabi contro l’Iran. Gli Stati Uniti stanno anche mediando i colloqui tra Arabia Saudita, Egitto e Israele volti a finalizzare un accordo per trasferire la sovranità delle isole del Mar Rosso di Tiran e Sanafir dal Cairo a Riad. Le isole sono in primo piano nell’accordo di pace israelo-egiziano del 1979 e il trasferimento richiederebbe il benestare di Israele, pertanto Washington sta spingendo lo Stato ebraico e Riad a compiere una serie di piccoli passi verso la piena normalizzazione con Gerusalemme. Come affermato lo scorso 12 giugno dallo stesso Biden la sua visita in Arabia Saudita riguarderà anche la sicurezza nazionale di Israele.

Tra le priorità della visita di Biden vi è anche il tema delle forniture energetiche da parte dei Paesi del Golfo finora restii ad aumentare in modo sensibile la produzione in virtù degli accordi raggiunti nel 2020 con la Russia in seno all’alleanza Opec+. Il presidente statunitense ha cercato di rafforzare le forniture energetiche globali per sostituire la produzione russa e frenare l’impennata dei prezzi della benzina che hanno danneggiato la posizione politica del suo partito in vista delle elezioni di medio termine di novembre. Il prezzo medio alla pompa negli Stati Uniti ha superato i 5 dollari al gallone (3,78 litri) a livello nazionale. Il cartello Opec+ a guida saudita ha concordato all’inizio di questo mese un modesto aumento della produzione di petrolio a luglio e agosto (650 mila barili) un gesto che è stato accolto favorevolmente dall’amministrazione Biden. La mossa è giunta dopo le numerose visite in Arabia Saudita di Brett McGurk, il principale consigliere della Casa Bianca per il Medio Oriente, e Amos Hochstein, il consigliere senior del Dipartimento di Stato per la sicurezza energetica. Biden ha anche elogiato il ruolo dell’Arabia Saudita nel mediare un’estensione di una tregua in Yemen, dopo che la sua amministrazione ha tolto il sostegno alla coalizione militare guidata da Riad a sostegno del governo riconosciuto di Aden e tolto dalla lista dei gruppi terroristici il gruppo sciita Houthi. (Agenzia Nova)