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La Francia definisce ingiustificata la decisione del Mali di rompere gli accordi di difesa

(Roma, 03 maggio 2022). «La Francia continuerà il ritiro in buon ordine della sua presenza militare nel Mali, in conformità con gli impegni presi nei confronti dei suoi partner» e nell’ambito «del coordinamento e del dialogo rispettoso con le Forze armate maliane», ha detto una portavoce del ministero degli Esteri

La Francia definisce “ingiustificata” la decisione presa dalla giunta al potere nel Mali di rompere gli accordi di difesa “e contesta formalmente ogni violazione del quadro giuridico bilaterale che sarebbe imputabile alla forza Barkhane”. Lo ha detto una portavoce del ministero degli Esteri francese. “La Francia continuerà il ritiro in buon ordine della sua presenza militare nel Mali, in conformità con gli impegni presi nei confronti dei suoi partner” e nell’ambito “del coordinamento e del dialogo rispettoso con le Forze armate maliane”, ha detto la portavoce. Parigi “riafferma la sua vigilanza nei confronti di ogni tentativo di manipolazione dell’informazione e ricorda la sua determinazione nell’assicurare la sicurezza dei suoi soldati e dei soldati europei impegnati al suo fianco durante questa fase di disimpegno”, ha aggiunto.

Ieri la giunta militare al potere in Mali ha deciso di interrompere gli accordi con la Francia nel settore della difesa, denunciando “attacchi flagranti” da parte delle forze di Parigi presenti nel Paese alla sovranità nazionale dell’ex colonia. Le autorità di Bamako, secondo quanto si legge in una nota del portavoce del governo Abdoulaye Maiga, condannano inoltre le “molteplici violazioni” dello spazio aereo maliano da parte di Parigi. Le autorità maliane hanno quindi annunciato la rottura dello Status of Force Agreements (Sofa) che stabilisce il quadro giuridico per la presenza in Mali delle forze francesi per la missione Barkhane e della task force europea Takuba, nonché il trattato di cooperazione in materia di difesa concluso nel 2014 tra Mali e Francia. La decisione da parte della giunta arriva al culmine di una serie di tensioni con il governo di Parigi. Manifestazioni contro la presenza dei militari di Barkhane si sono fatte sempre più numerose negli ultimi mesi, mentre i rapporti con la giunta – che ha preso il potere nel 2020 – si sono progressivamente e violentemente deteriorati.

(Nova News)

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