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Ucraina: evacuato l’incrociatore russo a fuoco nel Mar Nero

Cinquantesimo giorno di guerra in Ucraina. Continua la battaglia su Mariupol. Mosca ha annunciato la resa di 1026 soldati ucraini, circostanza che Kiev ha smentito. Oltre 180mila i civili che chiedono di essere evacuati, la Turchia si dice pronta con una nave per portare in salvo la popolazione. Il governatore di Odessa ha fatto sapere che missili ucraini Neptune hanno causato gravissimi danni all’incrociatore lanciamissili russo “Moskva” nel Mar Nero, noto perché all’inizio della guerra, dopo aver intimato la resa a 13 soldati ucraini a guardia dell’isola dei Serpenti, aveva ricevuto la risposta «andate al diavolo». Un rapporto di esperti indipendenti dell’Osce, l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, parla di chiari segni di violazione del diritto internazionale umanitario da parte delle forze russe, raccogliendo così riscontri su atti assimilabili a crimini sull’umanità.
Le Nazioni Unite riferiscono di almeno 1892 civili uccisi e altri 2558 feriti dall’inizio dell’invasione, più di quattro milioni di rifugiati sono fuggiti dal lor paese, circa il 90% di loro sono donne e bambini, visto che le autorità ucraine non consentono agli uomini in età militare di andarsene. Ieri il presidente Usa Biden ha parlato per oltre un’ora con Zelensky, promettendo aiuti militari per più di settecento milioni di euro. Dal canto suo, la Russia considererà i veicoli statunitensi e della Nato che trasportano armi sul territorio ucraino come bersagli militari legittimi e ha inoltre annunciato sanzioni per 398 membri del Congresso americano e 87 senatori del Canada come rappresaglia per le misure punitive sull’Ucraina. Oggi dovrebbero essere attivati nove corridoi umanitari, lo dice il primo ministro di Kiev Iryna Vereshchuk. (La Stampa)

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