L'actualité du Proche et Moyen-Orient et Afrique du Nord

La difficile guerra dei tank russi: così finiscono sotto il tiro di Kiev

(Roma, 25 marzo 2022). Qualsiasi video diffuso da una parte coinvolta in un conflitto merita di essere trattato con una certa cautela e con estrema prudenza. Sin dall’antichità, la propaganda è essa stessa parte integrante di una guerra. Fatta questa doverosa premessa, il Ministero della Difesa ucraino ha diffuso su Facebook alcune immagini che sembrano ricondurre a un attacco ucraino contro alcuni carri armati russi. Secondo i media locali, i tank russi sono stati colpiti mentre erano diretti verso Kiev, probabilmente nella zona di Irpin. Gli scontri, da quello che si evince dalle immagini, risalgono alla giornata di mercoledì 23 marzo. Secondo alcuni esperti, i mezzi russi sarebbero stati colpiti da uno Stugna-P, un sistema missilistico anticarro (ATGM) progettato e prodotto in Ucraina.

Come spiega BusinessInsider, Lo Stugna-P fornisce un’ulteriore opzione anticarro all’esercito ucraino oltre a Javelin, NLAW e AT-4. Lo Stugna-P, noto anche come Skif – nella sua versione per l’esportazione – è prodotto dal Luch Design Bureau di Kiev. Il vantaggio di questo sistema è che può essere montato su un treppiede e facilmente mimetizzato. “Viene attivato dal telecomando da un modulo che sembra un laptop. L’equipaggio è al sicuro dal contro-fuoco in posizioni coperte e nascoste. Dopo il lancio, i carri armati russi non sanno mai cosa li ha colpiti” spiega BusinessInsider. Altro grande vantaggio: è facile da usare. Tant’è che persino un ex parlamentare ucraino che ha solo di recente indossato l’uniforme dell’esercito, lo sta impiegando contro i russi. Si tratta della 42enne Tetiana Chornovol, parlamentare e ed giornalista di guerra nel Donbass.

In un altro video, diffuso anche sui canali Telegram, si vedono inoltre alcune immagini riprese da un drone nelle quali si notano alcuni tank russi coperti da tappeti e stracci. Secondo Rob Lee, ricercatore del Foreign Policy Research Institute, pare che i paracadutisti russi stiano usando tappeti e stracci per tentare di camuffare i veicoli corazzati dagli Ucav ucraini. I mezzi russi, nonostante questo tentativo un po’ maldestro di camuffamento, rimangono tuttavia in balia dei droni, che li individuano facilmente.

Soldati russi intercettati al fronte

Le difficoltà logistiche dell’esercito russo sono evidenti. Il team di Visual Investigations del New York Times ha analizzato dozzine di trasmissioni radio sul campo di battaglia tra le forze russe durante l’invasione iniziale della città di Makariv, fuori Kiev. Intercettazioni che rivelano un esercito alle prese con problemi logistici e di comunicazione non da poco. “Abbiamo bisogno urgente di carburante, acqua, cibo, i mezzi sono bloccati per strada”, dicono i soldati russi intercettati nelle prime ore dell’invasione di Makariv, città situata a cinquanta chilometri a ovest di Kiev. È il 27 febbraio, e l’invasione russa è iniziata da appena tre giorni ma già emergono i problemi logistici che attanagliano l’avanzata russa.

“Fuoco aperto” dice ad esempio Buran-30, nome in codice di un soldato russo. “Vi ho dato le coordinate di Sneg, ha bisogno di aiuto, convogliate lì tutte le armi”. Un’altra intercettazione pubblicata dal New York Times riguarda invece l’assalto russo al villaggio di Motyzhyn, sempre a ovest di Kiev. Sono momenti drammatici quelli in cui Yug-95 annuncia: “Ritirata, ritirata dalla località di Motyzhyn, ripiegare. Un Mt-Lb è stato lasciato lì, danneggiato. Passo”. In un’altra intercettazione, Buran-30 afferma: “La mia situazione è molto tesa, si avvicinano dei carri armati e non so so di chi siano. C’è un drone sopra e l’area è sotto attacco da tutte le direzioni. Sono Buran. Passo”.

Di Roberto Vivaldelli. (Il Giornale/Inside Over)

Recevez notre newsletter et les alertes de Mena News


À lire sur le même thème