L'actualité du Proche et Moyen-Orient et Afrique du Nord

Sale la tensione: truppe russe già entrate in Donbass

(Roma, Parigi, 22 febbraio 2022). Mosca invia una missione di peacekeeping nel Donbass mentre il mondo condanna la decisione di Putin di riconoscere le Repubbliche separatiste

Le prime truppe russe sono già entrate nel Donbass. Testimoni oculari stanno riportando sui social le immagini di colonne militari presenti a Donetsk. Si tratta di mezzi inviati subito dopo il via libera al riconoscimento di Mosca delle Repubbliche separatiste dell’est Ucraina e il successivo disco verde a una missione di peacekeeping. Una situazione in rapida evoluzione.

Le reazioni da Kiev

Non sono tardate ad arrivare le reazioni internazionali al riconoscimento delle regioni separatiste del Donbass da parte del governo di Mosca. Ovviamente la prima capitale direttamente interessata dal discorso tenuto da Vladimir Putin nelle scorse ore è Kiev. Da qui il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiamato l’omologo Usa Joe Biden.

All’inquilino della Casa Bianca, il capo dello Stato ucraino ha riferito l’intenzione di introdurre la legge marziale a Donetsk e a Lugansk. Sarebbe questa la prima risposta di Kiev alla mossa della Russia. Tuttavia, hanno fatto sapere fonti della presidenza ucraina, Biden avrebbe consigliato a Zelensky di ricorrere a vie unicamente diplomatiche.

Il presidente ucraino ha tenuto un consiglio di sicurezza intorno alle 20:00, subito dopo il quale ha sentito anche altri capi di Stato. Da Kiev hanno annunciato colloqui con il premier inglese Boris Johnson, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il presidente del consiglio europeo Charles Michel. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha fatto sapere di aver chiesto una riunione urgente del consiglio di sicurezza dell’Onu.

Le reazioni internazionali

Alle 21:17, come comunicato dallo staff della Casa Bianca, è iniziata una lunga conversazione tra Biden, il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Un colloquio in cui il tema predominante è rappresentato dai contenuti del discorso di Putin.

Un primo provvedimento in relazione al riconoscimento di Mosca delle regioni separatiste, ha riguardato l’imposizione di sanzioni economiche. Non verso la Russia, bensì verso le due Repubbliche del Donbass, quelle cioè di Donetsk e Lugansk, riconosciute da Putin. È pronto infatti un ordine esecutivo in cui è previsto il divieto di effettuare investimenti, commerci e finanziamenti da parte dei cittadini Usa nelle regioni separatiste. Il documento, hanno fatto sapere ancora dalla Casa Bianca, verrà firmato da Biden nelle prossime ore.

Da Washington ha parlato anche il Segretario di Stato Blinken. Dal capo della diplomazia Usa sono arrivate parole molte dure contro la Russia e contro Putin. « Dalla Russia – ha dichiarato – una flagrante mancanza di rispetto del diritto e delle norme internazionali ».

Emmanuel Macron ha invece parlato, subito dopo la notizia del riconoscimento del Donbass, di “sanzioni mirate” contro la Russia da parte dell’Europa. “La decisione di Putin – si legge in una nota dell’Eliseo – costituisce una violazione unilaterale degli impegni internazionali della Russia e un attacco alla sovranità dell’Ucraina”. Parigi promuoverà già domani una riunione di emergenza del consiglio di sicurezza dell’Onu. Non solo, ma l’Eliseo ha anche definito « paranoico » il discorso di Putin.

Stessi toni anche da parte di Berlino. “Putin ha disatteso i suoi impegni”, è stato il primo commento della cancelleria tedesca. Da Londra invece dovrebbero arrivare le prime vere nuove sanzioni contro la federazione russa. “Domani annunceremo nuove sanzioni contro la Russia – ha dichiarato il ministro degli Esteri britannico Liz Truss – in risposta alla violazione del diritto internazionale e all’attacco alla sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina”. Da Ankara il ministero degli Esteri turco, come riferito dall’agenzia Anadolu, ha diramato una nota in cui viene respinta l’azione politica di Mosca sul Donbass.

Da Roma a intervenire è stato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Secondo il titolare della Farnesina, la scelta di Putin costituisce un “grave ostacolo alla ricerca di una soluzione diplomatica”. Di Maio si è detto anche pronto a riferire in parlamento sull’attuale situazione. Da Palazzo Chigi hanno fatto sapere intanto che il presidente del Consiglio Mario Draghi sta seguendo da vicino le ultime novità.

Mosca dispone l’invio di una missione di peacekeeping nel Donbass

La prima importante decisione in relazione al riconoscimento delle repubbliche separatiste è arrivata quando in Italia erano da poco passate le 22:00. In particolare, il governo russo ha risposto “in seguito alla richiesta del presidente della repubblica popolare di Lugansk al ministero della Difesa della Federazione Russa – si legge in una nota diffusa dalle agenzie russe – l invio delle delle Forze armate della Federazione Russa sul territorio della Repubblica popolare di Lugansk con funzioni di mantenimento della pace”. Analoga decisione è stata presa anche per la Repubblica di Donetsk.

A Donetsk testimoni parlano di colonne di blindati presenti in città

Su Twitter, subito dopo il discorso di Putin, sono apparse immagini dalla città di Donetsk in cui diversi gruppi di cittadini sono scesi in piazza per festeggiare e sventolare le bandiere russe. Scenari di festa sono stati notati in buona parte del territorio dell’autoproclamata repubblica russofona, da poco riconosciuta indipendente da Mosca. Sempre da Donestk sono arrivate immagini di movimenti di truppe che indicherebbero l’inizio della missione russa di peacekeeping voluta dal Cremlino. Uno scenario quindi in evoluzione e che potrebbe portare a importanti conseguenze nelle prossime ore.

Di Mauro Indelicato. (Il Giornale)

Recevez notre newsletter et les alertes de Mena News


À lire sur le même thème