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Navi russe davanti alla Sicilia, la crisi ucraina ha un altro fronte. ONU, «minaccia per Europa»

(Roma, Parigi, 31 gennaio 2022). In totale sarebbero sei navi in grado di far sbarcare sulla costa carrarmati e fanti

Un nuovo fronte si dispiega sulla crisi ucraina. Una flotta da sbarco russa – spiata dagli aerei Nato – dopo aver varcato Gibilterra, avrebbe infatti cominciato ad attravresare il canale di Sicilia. In totale sarebbero sei navi in grado di far sbarcare sulla costa carri armati e fanti. Le imbarcazioni sono partite il 15 gennaio e tutto il loro viaggio è stato seguito da mezzi dell’Alleanza atlantica che si sono alternati per non perdere di vista il contingente militare. Preoccupa anche l’estrema vicinanza tra lo schieramento russo e le forze navali statunitensi, che proprio in questi giorni stanno conducendo esercitazioni al largo della Calabria. La partenza delle navi russe era stata annunciata dal sito Sputnik.

Su queste manovre militari è intervenuto lo Stato Maggiore Difesa che ha precisato: «La formazione sta effettuando un transito in acque internazionali e non viola la sovranità degli Stati rivieraschi. La Nato sta seguendo la navigazione del gruppo navale sin dalla partenza, avvenuta a metà gennaio dai porti di Severomorsk (Flotta del Nord) e da Baltijsk (Flotta del Baltico), e continuerà a monitorarne il transito. Né le Forze Nato e né la formazione navale russa hanno posto in essere comportamenti o volontà escalatorie».

Nel frattempo, il Consiglio di Sicurezza Onu ha bocciato la richiesta di Mosca di bloccare la riunione sulla situazione al confine con l’Ucraina. Dieci membri hanno votato a favore dell’incontro, tre si sono astenuti e la Cina ha votato no. «Non possiamo rimanere ad aspettare senza fare nulla», ha affermato la rappresentante Usa all’Onu, Linda Thomas-Greenfield, nel suo intervento alla riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Le azioni della Russia, ha sottolineato, «non sono una minaccia solo per l’Ucraina, ma per l’Europa e per l’ordine internazionale». «Il Consiglio di sicurezza è stato istituito proprio per affrontare emergenze come quelle in corso ora, per affrontare non solo i conflitti mentre sono in corso ma anche per prevenirli. Ecco perché la riunione di oggi è cruciale», ha aggiunto.

L’Europa in fermento

Il ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner, vuole che il governo tedesco adotti «misure ferree» in caso di nuovo aggressione russa all’Ucraina. «Non devono esserci dubbi quanto al fatto che la Germania difende il diritto internazionale», ha dichiarato all’emittente Welt. «Se il Cremlino viola le frontiere, e con questo intendo tanto quelle territoriali quanto quelle giuridiche e politiche, Mosca deve sapere chiaramente che siamo pronti ad adottare misure ferree». Il leader del partito liberale tedesco – membro della coalizione di governo – si è detto «del tutto a favore della ricerca di un percorso di cooperazione con la Russia, il grande popolo russo e la sua tradizione meritano rispetto, ma i suoi leader, i leader del popolo russo devono attenersi alle regole in Europa».

(Il Messaggero)

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