(Roma, Parigi, 12 gennaio 2022). In Burkina Faso c’è stata una restrizione di Internet sospetta: possibile un tentativo di golpe? Alcuni elementi farebbero supporre di sì. Ecco quali
Secondo i dati di Netblocks, l’osservatorio che monitora le interruzioni di Internet nel mondo, lunedì 10 gennaio in Burkina Faso la rete è stata messa fuori uso per 15 ore (fino alle 6 di mattina di martedì) e questo potrebbe far supporre che il governo di Ouagadougou abbia respinto un tentativo di colpo di stato. Le informazioni raccolte sono corroborate da testimonianze dirette emerse nel corso della giornata di martedì sui social network a proposito della chiusura di Internet. Inoltre le autorità burkinabé hanno hanno ordinato l’arresto di diverse figure tra i militari e le forze di sicurezza.
Per vari mesi, il governo del Paese dell’Africa occidentale ha temuto che alcuni ufficiali tentassero un colpo di stato. Il Burkina Faso ha affrontato crescenti sfide di sicurezza negli ultimi anni, portando al malcontento tra i cittadini e nei ranghi della Difesa. Ci sono state manifestazioni di piazza con la richiesta al presidente di prendere provvedimenti o di dimettersi all’inizio della settimana.
È molto possibile che le recenti interruzioni di internet siano collegate a questi eventi. Molti governi hanno usato gli shutdown della rete come forma di soppressione del dissenso e per evitare la diffusione di notizie su repulisti interni. In Kazakistan, recentemente colpito da violente proteste contro l’amministrazione, Internet è stata sospesa mentre le autorità appoggiate da un contingente a guida russa reprimevano le proteste ed è tornata in funzione solo dopo cinque giorni. In molti casi lo stop alla rete serve per evitare episodi di emulazione.
Il Burkina Faso ha già chiuso l’accesso a internet mobile tra i disordini politici e l’uccisione di manifestanti da parte di un convoglio militare francese nel novembre 2021.
Il Burkina Faso è flagellato dal 2015 da attacchi terroristici di matrice jihadista che hanno causato migliaia di morti e decine di migliaia di sfollati. Il Paese si trova in una fascia di territorio africano, il Sahel, dove si muovono gruppi radicali islamici e ibridi (collegati con la criminalità del contrabbando di uomini e beni). Le forze di sicurezza hanno ricevuto il sostegno francese nell’ambito dell’operazione anti-terrorismo “Barkhane” non sono riuscite a ripristinare l’ordine.
Secondo i dati di Infowakat, nel 2021 sono stati registrati 1.184 episodi di violenza che hanno causato la morte di 2.141 persone. Questa crescente insicurezza in diverse regioni del Paese ha causato spostamenti della popolazione: nel primo trimestre del 2021 in Burkina Faso ci sono stati quasi 237 mila sfollati mentre al 30 novembre ne erano stati censiti almeno 1.501.775.
Nel suo discorso alla nazione in occasione del nuovo anno, il presidente Roch Marc Christian Kaboré ha reso noto di aver incaricato il governo di “ripulire” le aree infestate da gruppi terroristici e ha parlato della necessità di una piena riconciliazione nazionale e di rafforzare la lotta contro la corruzione. Il potenziale rischio di un golpe in Burkina Faso — che avrebbe inaugurato il nuovo anno dopo l’horribilis 2021 — è spaventoso se si considerano i colpi di stato in Mali e in Ciad, l’instabilità in Niger.
Di Ferruccio Michelin. (Formiche)