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La Turchia si impegna a proteggere i confini della NATO

(Roma, Parigi, 19 novembre 2021). La Turchia sta facendo del suo meglio per proteggere i confini della NATO contro il terrorismo, il traffico di esseri umani e il contrabbando. È quanto ha affermato il ministro della Difesa turco, Hulusi Akar, in occasione dell’esercitazione On Guard-2021, condotta a Istanbul dalla Terza armata, il 19 novembre.

Akar ha aggiunto che Ankara, in qualità di secondo esercito maggiore in seno all’alleanza atlantica, farà tutto ciò che è necessario per proteggerla. “La NATO è stata il fondamento della sicurezza europea dalla Seconda guerra mondiale, e noi crediamo che sia vibrante e attiva come sempre”, ha continuato il ministro, sottolineando che la Turchia vede nell’alleanza atlantica il centro della propria sicurezza.

Membro della NATO dal febbraio del 1952, Ankara ha completato con successo il ruolo di comando presso la Very High Readiness Joint Task Force (VJTF), e assumerà il comando delle forze navali dell’alleanza nel 2023 e nel 2028, grazie alla Turkish High Readiness Maritime Task Force che sarà completamente attivato all’inizio del 2022.

La Turchia ospita una serie di organismi chiave della NATO nei propri territori, come il Centro di eccellenza per la sicurezza marittima, il Centro di eccellenza per la difesa contro il terrorismo e il Centro di formazione per la pace per il partenariato. A detta di Akar, tutti questi organismi stanno mostrando il contributo della Turchia alla difesa dell’alleanza e capacità di deterrenza.

I rapporti con l’alleanza atlantica e, nello specifico, con gli Stati Uniti, sono stati caratterizzati da momenti di tensione da quando, il 13 settembre 2017, la Turchia ha firmato un accordo con la Russia per l’acquisto del sistema di difesa missilistico S-400. Essendo Ankara un membro della NATO, gli armamenti russi non sono compatibili con quelli dell’alleanza. Inoltre, la Turchia ha il divieto di schierare un sistema del genere ai confini con l’Armenia, il Mar Egeo e la Grecia, che costituiscono i territori di confine della NATO. L’installazione del sistema S-400 russo nel territorio di uno Stato membro dell’Alleanza atlantica permetterà inoltre alla Russia di accedere a strutture e informazioni riservate, facendo acquisire a Mosca un vantaggio strategico.

In reazione alla mossa turca, il 14 dicembre del 2020, gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni contro la Turchia per l’acquisto del sistema russo. Per tutta risposta, Ankara ha lanciato nuovi programmi di sviluppo di armamenti, prodotti interamente al suo interno. Alcuni di questi sono stati svelati durante la Fiera dell’Industria della Difesa Internazionale del 2021, che si è tenuta dal 17 al 20 agosto presso il Tuyap Fair Convention & Congress Center di Istanbul. Un modello in scala reale di un caccia stealth di quinta generazione turco, noto come TF, è stato mostrato in tale occasione.

Di Sofia Cecinini. (Sicurezza Internazionale)

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