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Afghanistan: verso nuovo governo. Ahmad Massoud, la lotta ai talebani va avanti in Panshir

(Roma, 04 settembre 2021). In Afghanistan i talebani nelle prossime ore potrebbero annunciare il nuovo governo. Intanto festeggiano la conquista della regione ribelle del Panshir, anche se il capo della resistenza Massoud afferma: « Non rinunceremo mai a lottare ».  Le donne intanto continuano a scendere in piazza, sfidando i talebani perché chiedono di lavorare e di partecipare alla vita politica. Il capo della resistenza afghana contro i talebani, Ahmad Massoud, torna con un messaggio su Facebook dopo che ieri era circolata la notizia di una sua fuga in Tagikistan. « Non rinunceremo mai alla lotta per la libertà e per la giustizia », ha scritto il figlio del leggendario ‘Leone del Panshir’, il generale Massoud. « La lotta in Panjshir e ad Herat, con le nostre coraggiose sorelle, dimostra che il popolo non ha rinunciato a rivendicare i suoi diritti e non teme alcuna minaccia », ha incalzato, secondo quanto riportato da Tolo news.

Donne manifestano a Kabul, fermate con gas lacrimogeni

Un gruppo di donne e attiviste afgane è sceso nuovamente nelle strade di Kabul per chiedere l’inclusione nel futuro governo dei talebani e il rispetto dei propri diritti. La manifestazione nella capitale afghana è avvenuta dopo che sullo stesso tema si erano già registrate proteste nella città di Herat e nella stessa Kabul, mentre gli insorti continuano a lavorare alla formazione del loro esecutivo, nel quale però, hanno anticipato, le donne « non potranno » avere ruoli di rilievo. In questa occasione la manifestazione si è conclusa con una serie di scontri, dopo che i talebani hanno fatto ricorso ai gas lacrimogeni per impedire l’avanzata del corteo di donne, secondo quanto riferisce l’emittente afghana Tolo News.  Donne e attiviste hanno insistito sul fatto che il loro ruolo nel nuovo governo dovrà essere significativo. I talebani hanno promesso che le donne non perderanno i lor diritti, o almeno non regrediranno all’irrilevanza che avevano nel 2001, durante la precedente esperienza del cosiddetto Emirato Islamico. Tuttavia, gli insorti hanno chiarito che la sharia, legge islamica, sarà una ‘linea rossa’ dalla quale non intendono allontanarsi. Anche la comunità internazionale, guidata dalle Nazioni Unite, ha chiesto il rispetto dei diritti delle donne. La direttrice esecutiva delle Nazioni Unite per le donne Pramila Patten ha avvertito questa settimana che l’incorporazione delle donne nella futura amministrazione sarà una « cartina di tornasole » per verificare il vero nimpegno dei talebani per i diritti e le libertà.

Cancellato murales

Intanto i murales dipinti dagli artisti afghani negli ultimi vent’anni stanno lentamente scomparendo dalle strade di Kabul.  Un iconico murale realizzato a Kabul dal collettivo di artisti ArtLords dopo gli accordi di Doha è stato cancellato dai talebani. Lo ha denunciato su Twitter uno degli autori, Omid H. Sharifi, che ha lasciato l’Afghanistan con la sua famiglia nei giorni scorsi. « Hanno cominciato. I talebani hanno cominciato a dipingere sopra i nostri murales. Hanno cominciato con quello storico che ha segnato la firma degli accordi di Doha. Il murale Baradar Khalilzad non c’è più. Al suo posto una scritta in bianco e nero che dice ‘Non ti fidare della propaganda del nemico’, una citazione del mullah Haibatullah », ha scritto l’artista pubblicando una foto dell’opera com’era accanto all’immagine del muro dopo il passaggio dei talebani. L’opera, diventata una delle immagini simbolo degli accordi del febbraio 2020, ritraeva l’inviato speciale di Trump per l’Afghanistan, Zalmay Khalilzad, che tende la mano al mullah Abdul Ghani Baradar.

Redazione. (Rai News)

(Foto-Radio Canada)

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