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Erdogan vieta la musica dal vivo dopo mezzanotte. E scoppia la polemica

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha annunciato il ritorno alla normalità a partire dal primo luglio per la Turchia, con la fine del coprifuoco, ma ha scatenato polemiche per il divieto di musica dal vivo e all’aperto, a partire da mezzanotte.
« Le restrizioni riguardanti la musica partiranno dalle 24, scusate tanto ma nessuno ha il diritto di disturbare », ha ricordato lunedì Erdogan. La decisione ha scatenato una marea di proteste sui social, dove molti artisti si sono chiesti ironicamente che tipo di fastidio possa arrecare la musica, mentre altri hanno offerto performance online dopo la mezzanotte e ne promettono altre.
« Chiediamo scusa per tutti gli anni di fastidio arrecato », ha twittato il cantante Cem Adrian. « Se ti dà fastidio la musica allora non ascoltarla », ha protestato l’artista Gaye Su Akyol. Alla protesta degli artisti si è accodata la marea social, con innumerevoli commenti contro la decisione, ritenuta ideologica e spesso paragonata al fatto che « nella notte anche le moschee con il muezzin disturbano ».
Non ci sta però il partito Akp del presidente, che – attraverso il capo della comunicazione, Fahrettin Altun – ha definito la polemica una « manipolazione ideologica ». « Invece di essere felici per l’ormai prossimo ritorno alla normalità, qualcuno ha preferito inventare un presunto ‘divieto di musica’ che non esiste, per creare una polemica che è frutto di manipolazione ideologica », ha detto Altun. (AGI)

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