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La presidenza dell’Iraq chiede il ritiro delle forze turche dal Kurdistan e da Mosul

(Roma, 06 giugno 2021). La presidenza della Repubblica dell’Iraq ha chiesto il ritiro delle forze della Turchia dalla regione autonoma del Kurdistan iracheno e dall’area di Mosul, ritenendo la loro presenza “una violazione del principio di buon vicinato e delle norme e dei trattati internazionali”. Lo riferisce un comunicato del portavoce della presidenza di Baghdad, diffuso questa mattina per condannare “gli allarmanti sviluppi nella regione del Kurdistan”. La nota condanna innanzitutto l’attacco compiuto ieri dal Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) contro una forza Peshmerga nel governatorato di Duhok, che ha causato cinque vittime e diversi feriti, sottolineando la necessità di porre fine “alla presenza militare illegale” del Pkk. “Anche il recente attacco alle aree del campo profughi di Makhmur è considerato una pericolosa escalation, che mette in pericolo la vita dei cittadini, inclusi i rifugiati, e viola il diritto internazionale e umanitario”, prosegue la presidenza, dopo aver sottolineato la necessità di un ritiro delle forze di Ankara.

La presidenza irachena sottolinea d’altronde la necessità di rafforzare le relazioni con la vicina Turchia sulla base di interessi comuni, della risoluzione dei problemi di frontiera e dei fascicoli di sicurezza attraverso la cooperazione e il coordinamento, il rifiuto delle pratiche unilaterali nell’affrontare le questioni in sospeso e la necessità di rispettare la sovranità irachena. La nota della presidenza reagisce a un doppio attacco che ha causato ieri vari morti e feriti in diverse aree della regione del Kurdistan. Oltre all’imboscata del Pkk nella provincia di Duhok, il comunicato si riferisce all’attacco compiuto ieri da un drone – appartenente secondo alcuni osservatori all’esercito della Turchia – contro il campo di rifugiati curdi di Makhmur, a sud di Erbil, che ha causato la morte di almeno tre persone. La notizia è giunta pochi giorni dopo che il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha minacciato di “ripulire” il campo di Makhmur, affermando che esso è un’“incubatrice” per i combattenti del Pkk. “Se non lo ripuliscono le Nazioni Unite lo ripuliremo noi, come Paese membro dell’Onu”, ha detto Erdogan, in un’intervista all’emittente turca “Trt Haber”. “Per quanto tempo ancora dobbiamo portare pazienza al riguardo ?”, ha aggiunto il capo dello Stato di Ankara.

Le forze armate turche hanno lanciato ripetute operazioni contro il Pkk in territorio iracheno: le ultime due, denominate rispettivamente “Artiglio-Fulmine” e “Artiglio-Tuono”, sono state avviate il mese scorso nelle regioni irachene di Metina e Avasin-Basyan. La presenza militare turca nel territorio dell’Iraq è motivo di frizioni e tensioni tra Ankara e le autorità di Baghdad: solo di recente, il ministero degli Esteri iracheno ha convocato il rappresentante diplomatico turco nel Paese dopo una visita non annunciata e non coordinata del ministro della Difesa, Hulusi Akar, a una base militare turca nel Kurdistan. Le autorità turche hanno inoltre affermato di recente la volontà di costruire una base permanente nel territorio dell’Iraq.

Redazione. (Nova News)

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