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Netanyahu: «Israele aumenterà la potenza e la frequenza degli attacchi»

Lo Stato di Israele aumenterà la potenza e la frequenza degli attacchi nella Striscia di Gaza in risposta al continuo lancio di razzi da parte dei militanti di Hamas e del gruppo Jihad islamica. Lo ha dichiarato il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, al termine della riunione con il Comando del sud insieme al ministro della Difesa, Benny Gantz, il capo di Stato maggiore, Aviv Kochavi, e il comandante in capo del Comando sud.

“Alla conclusione di una valutazione della situazione, è stato deciso che sia la potenza degli attacchi che la loro frequenza saranno aumentate”, ha dichiarato Netanyahu. “Siamo nel bel mezzo di una campagna militare. Da ieri, le Forze di difesa israeliane hanno attaccato centinaia di obiettivi di Hamas e della Jihad islamica a Gaza. Abbiamo neutralizzato alcuni dei loro comandanti e colpito molti dei loro obiettivi strategici. Hamas sarà colpito in nuovi modi che non si aspettava”, ha dichiarato Netanyahu. Da parte sua il ministro della Difesa Gantz, ha riferito in un messaggio sul suo profilo Twitter che le Forze di difesa israeliane continueranno a colpire senza sosta obiettivi nella Striscia di Gaza.

Intanto continua ad alzarsi il livello dello scontro tra lo Stato di Israele e i militanti di Hamas e del Jihad islamico nella Striscia di Gaza, mentre a Giaffa e in diverse città della Cisgiordania la popolazione araba ha inscenato rivolte contro le azioni delle forze di sicurezza a Gerusalemme est. Nel primo pomeriggio due donne israeliane di 60 e 80 anni sono rimaste uccise ad Ashkelon dopo che la loro abitazione è stata colpita da uno degli oltre 300 razzi lanciati dalla Striscia di Gaza contro le città del sud di Israele. In risposta agli attacchi, le Forze di difesa israeliane hanno annunciato di aver colpito circa 140 obiettivi dei militanti di Hamas e del gruppo Jihad islamica nella Striscia di Gaza. Negli attacchi condotti contro Ashdod e Ashkelon sono rimaste ferite circa 80 persone, mentre i media palestinesi hanno riferito di 26 morti negli attacchi israeliani.

Le Forze di difesa israeliane hanno rafforzato la loro presenza lungo il confine e richiamato 5.000 riservisti. Secondo la stampa israeliana, uno dei comandanti della Jihad islamica uccisi sarebbe Samah Abed al Mamlouk, responsabile dell’arsenale missilistico del gruppo islamista. Un altro esponente della Jihad islamica rimasto ucciso nei raid israeliani sarebbe Hassan Abu al Atta, vice comandante della Brigata di Gaza, fratello Baha Abu al Atta, ucciso dalle forze di sicurezza israeliane nel 2019. (NovaNews)

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